Rio Grande do Sul — Lombardi nel Mondo

Rio Grande do Sul

Brasile: spiaggia, sole, esotismo per eccellenza. Ma c`e` una parte di questo immenso paese, una parte ai piu`sconosciuta, che sfugge completamente a questo stereotipo e rivela un lato nascosto e inatteso. E’ lo stato di Rio Grande do Sul, il più meridionale del Brasile e probabilmente anche il più “italiano”:

Nello stato di Rio Grande do Sul, il piu` meridionale di tutto il Brasile, al confine com l`Uruguay, esistono ancora oggi piccoli paesi immersi nel verde e circondati da immense vallate, dove la vita rispecchia fedelmente quella dell`Italia del nord dei primi anni del ventesimo secolo. Pochi sanno che in questo popoloso stato del Brasile e` stata la presenza italiana il motore principale di sviluppo, a tal punto che ancora oggi camminando per le strade delle citta` dell`interno si leggono soltanto nomi italiani o sfogliando un elenco telefonico, si possono contare sulle punte delle dita i cognomi tipicamente portoghesi. Citta` come Bento Goncalves, Galopolis, Flores de Acuna, e ancora piu` inequivocabilmente, Garibaldi, Nova Milano, Nova Bassano, Nova Padua mostrano ancora fortissimi i segni di un`eredita` che in certi momenti storici si e` dimostrata anche ingombrante. Per spiegare meglio questo concetto e` necessario ritornare agli anni `30 del secolo passato, in cui l`Italia, alleata com la Germania nazista, rientrava in uno schieramento militare opposto rispetto al Brasile. Come conseguenza di tutto cio`, la lingua italiana fu bandita e molti italiani, per paura di rappresaglie addirittura distrussero i propri documenti. Questo in qualche modo indeboli` la diffusione dell`italiano, ma non la piego` del tutto. Ed e` per questo che ancora oggi e` possibile sentire gli anziani dei piccoli paesi parlare una lingua di incrocio tra il portoghese e i dialetti del nord italia, definito tali-an. Parlando all`interno di un bar di Galopolis com alcuni signori, dove ancora si gioca a briscola, tre sette e c`e` anche un campo da bocce, l`impressione e` quella di un vero e proprio salto nello spazio e nel tempo. Se in primo momento c`e` un po` di timore ad aprirsi, poi ognuno vorrebbe raccontare la propria storia, la storia della propria famiglia. E se la lingua e` piu` simile al dialetto veneto che a quello lombardo, ci e` capitato anche di sentire una parlata molto simile al mantovano puro. Gli chiediamo il cognome e ci risponde Tommasoni. Se due indizi fanno una prova… Un` altra citta` quasi esclusivamente italiana e` Nova Padua. Entrando in paese, la prima cosa che si incontra e` un cartellone com la scritta “Pequeno Paraiso Italiano”, piccolo paradiso italiano. Abbiamo occasione di incontrare il sindaco, che di cognome fa Pan. Ci racconta che a Nova Padua il 95% della popolazione e` di origine italiana e che ancora oggi i matrimoni “misti” sono una rarita`. Nella nazione simbolo per antonomasia della multietnicita` e della mistura delle razze, il Brasile, incontrare un paese dove i neri o i mulatti non esistono e` davvero un`eccezione. Questa e` Nova Padua, dove cognomi come per esempio Araldi o Borella sono molto numerosi. Nelle citta` piu` grandi, come ad esempio Caxias do Sul, capire cosa rappresenti ancora oggi l`italiano e` piu` difficile. Tutti hanno un nonno o una zio italiano, ma pochi conoscono davvero la lingua. E allora se capita di vedere nei cartelli pubblicitari di compagnie teelfoniche slogan in italiano, si pensa piu` ad una strategia di marketing che ad un effettivo sentimento di appartenenza. La gente si ricorda delle proprie origini solo durante l`ora della telenovela.

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