Il sostegno dei mormoni a Romney non è unanime — Lombardi nel Mondo

Il sostegno dei mormoni a Romney non è unanime

E’ opinione comune che tutti i mormoni parteggino per Mitt Romney, ma come per il voto etnico è sempre più difficile che un gruppo di elettori voti in blocco per un candidato soltanto per affinità religiose

Mitt Romney dovrebbe avere molti amici in seno alla chiesa dei santi di Gesù Cristo degli ultimi giorni soprattutto perché la sua candidatura ha dato una grande visibilità ai mormoni contribuendo a sfatarne molti luoghi comuni e a dar loor una visibilità più obiettiva. Niente da fare, anche tra i seguaci di Joseph Smith si celano pareri discordanti e non sempre amichevoli nei suoi confronti.

Ad esempio, il senatore democratico Harry Reid del Nevada asserisce che è più facile essere membro della chiesa mormone come democratico che come repubblicano perché i democratici enfatizzano l’aiuto verso i meno fortunati, esattamente il contrario di quando predica Romney arrivando pure a dire che Romney sporca la fede mormone. Il riferimento al discorso in cui Romney commentò malamente il 47% di americani che non pagano tasse perché sotto il livello di povertà, non rappresenta adeguatamente la fede mormone che ha tra i propri principi la cura degli indigenti e dei poveri di tutto il mondo.

In termini politici, Romney potrebbe avere dei problemi negli stati altalenanti come il Nevada con una forte maggioranza mormone, dove molti non sono d’accordo con il volto del mormonismo da lui offerto e potrebbero votare per Obama soprattutto per i suoi commenti sullo stato assistenziale.

Nonostante lo Utah sia uno degli stati più repubblicani dell’Unione, diede il 62.3% dei voti a McCain nel 2008, occorre evidenziare lo spirito comunitario dei mormoni con la chiesa che gestisce un imponente programma assistenziale. Tutto parte dal ruolo di ogni membro della congregazione cui è suggerito di visitare i poveri e gli ammalati, un’attività di volontariato non compensata cui si devono aggiungere le decime che garantiscono il finanziamento delle opere benefiche. D’altra parte la storia insegna che i mormoni hanno pure una tradizione storica di collettivismo comunitario.

Quanto sopra chiarisce la forte presenza di mormoni sostenitori di Obama e della sua politica assistenziale a sfondo universale.

Tutto così facile? Non proprio perchè da alcune parti si levano voci a favore dell’assistenza a livello privato e contrarie ai programmi di dipendenza governativa. Anche qui il motivo è storico : i mormoni sono stati perseguitati a lungo, apertamente o subdolamente,  dal governo americano per cui secondo loro la posizione di Romney non è contraria a quella della chiesa.

Romney non deve quindi giustificare i suoi commenti sul 47% che non sembrano violare i suoi precetti religiosi  ma spiegare perché prende spesso frasi di Obama fuori contesto e quindi interpretabili a piacere oppure perché non risponde  alle domande dei giornalisti ed è molto evasivo sulle tasse e sui programmi. La fede mormone c’entra poco e dovrebbe sfruttarla troppo.

Ernesto R Milani

Ernesto.milani@gmail.com

28 settembre 2012

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