Il mondo del lavoro in Brasile viaggia alla velocità della luce — Lombardi nel Mondo

Il mondo del lavoro in Brasile viaggia alla velocità della luce

Lucio Boracchini lavora da più di un decennio in Brasile, un Paese il cui mondo del lavoro è in fortissima e velocissima espansione. Da Italiansinfuga

D- Dopo un decennio di lavoro in Italia, hai deciso di partire verso l’estero. Perché?

R- Ero alla ricerca di una nuova esperienza di vita, non solo lavorativa. Libero, mi sono reso conto che la realtá che vivevo nella mia bellissima cittá, Bologna, mi andava stretta.

Cosí nel 1999 ho preso al balzo l’opportunitá di lavorare e vivere in Brasile, un paese che avevo conosciuto un paio di anni prima, quando visitavo per la prima volta per lavoro l’America Latina.

D- Quali destinazioni hai preso in considerazione?

R- Ho avuto allo stesso tempo due opportunitá di lavoro all’estero e ne ho scelta una, quella che sentivo piú adatta al mio modo di vivere.

Tra USA e Brasile ho scelto di lavorare come professore in una scuola (istituto tecnico) per manager del gruppo FIAT, azienda che in Brasile era giá grande molti anni fa.

Alla FIAT mi sono divertito, ho conosciuto molte persone ed ho imparato una cosa molto importante che in anni di Italia non avevo mai apprezzato a fondo, nonostante lavorassi giá come commerciale: l’importanza del Networking nella nostra vita, non solo professionale.

Tanti amici, tante conoscenze significano anche tante opportunitá.

D- Come ti sei mosso per fare il salto verso il Brasile?

R- Tramite mia sorella sono venuto a sapere di una possibilitá di lavoro in una scuola italiana in Brasile.

L’opportunitá si era presentata e lei non era interessata. Detto fatto, invio un curriculum in Brasile e in Italia alle persone responsabili, colloquio in Italia e al telefono col Brasile, un mese dopo mi chiamano e mi danno altre due settimane per decidere su una cosa che in un ora per me era giá decisa.

Ed eccomi all’aeroporto con le valigie, luglio del 1999 vado a vivere a Belo Horizonte.

D- Che conoscenza del portoghese bisogna avere prima di partire?

R- La mia conoscenza del portoghese prima di partire era nulla. La scuola italiana della FIAT mi ha messo a disposizione immediatamente una struttura di corsi e lezioni private di conversazione perché potessi imparare in fretta.

Sul lavoro ero incentivato a parlare in italiano, visto che gli alunni pagavano perché le lezioni di economia e ragioneria fossero in italiano. Io ho sempre avuto facilitá ad apprendere le lingue e in parallelo ai corsi, mi sono dato da fare per imparare con amici e amiche brasiliani e dando lezioni private di italiano ad amici e amiche.

Oggi, a distanza di 12 anni, il portoghese é la mia lingua principale prima ancora di italiano e inglese.

D- Che differenze esistono tra il mondo lavorativo brasiliano e quello italiano?

R- Il Brasile lavorativo viaggia alla velocitá della luce almeno da 10 anni. Per me é stata una sorpresa e lo ho imparato quando da Belo Horizonte mi sono trasferito a lavorare a San Paolo che é la Milano del Brasile.

Qui a San Paolo si lavora tantissimo, io tra l’altro oggi lavoro in una impresa di servizi Internet business to business che funziona 7 giorni su 7, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.

Il costo di vita e gli stipendi a San Paolo sono molto piú alti rispetto al resto del Brasile e forse anche di alcuni paesi europei e l’economia oggi prospera non solo a San Paolo, ma anche il tutto il resto del paese dal Nordest, con Recife, passando per Rio e Curitiba fino al Rio Grande do Sul.

Un altro aspetto che ignoravo é la grande concorrenza nel mercato lavorativo locale non solo tra aziende, ma anche tra professionisti. Infatti corsi di laurea, master MBA sono ormai pre requisito per l’assunzione in molte aziende, visto che in Brasile ci sono tantissime imprese multinazionali.

La manodopera locale di professionisti, manager, ingegneri, avvocati, tecnici etc. é abbondante e quindi per farsi largo occorre essere preparati, dotati di persistenza, avere capacitá di produrre risultati nel breve periodo e anche fortuna.

La legge brasiliana da sempre non tutela i lavoratori, protegge le imprese, quindi se l’azienda non produce i risultati sperati, tutti a casa. Mi sembra che sia la tendenza ormai anche dell’Europa. Ai turn around del Brasile mi sono abituato, il tempo cambia in fretta, non c’é sicurezza in molti aspetti della vita, nonostante questo sono contento della scelta di vita che ho fatto perché vivo bene il presente in un paese non facile e mi sento una persona fortunata e privilegiata.

D- Come sta cambiando il Brasile e che prospettive offre per il futuro?

R- Il Brasile é il paese del presente: il lungo periodo in Brasile é un anno, il prossimo. Come si dice qui per ringraziare che va tutto bene, almeno oggi, ”Graças a Deus”!

Grazie Lucio e buon proseguimento!

Fonte: italiansinfuga

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