Marco Saltalamacchia per “FARE per Fermare il declino in Sicilia” — Lombardi nel Mondo

Marco Saltalamacchia per “FARE per Fermare il declino in Sicilia”

Marco Saltalamacchia è un manager di successo, italiano all’estero rientrato in Lombardia con la Sicilia sempre nel cuore, candidato per la Lista Giannino in Lombardia 1 e Sicilia 1. Pubblichiamo questa sua comunicazione, introdotta da una nota del nostro Editore, Daniele Marconcini

In questi giorni di convulsa campagna elettorale primeggiano sia sulla scena pubblica che nei dibattiti televisivi i principali leader dei vari partiti, monopolizzando  programmi e idee per cambiare o migliorare il nostro paese,
facendoci spesso perdere di vista i tanti valenti cittadini che dopo essersi distinti nella società civile mettono a disposizione la loro esperienza nelle istituzioni. Alcuni lo fanno attraverso i grandi partiti nei cosiddetti “listini bloccati”, certi di una elezione sicura  Altri lo fanno invece nelle cosiddette liste minori per puro spirito di servizio , magari certi di non essere eletti ma comunque fieri del proprio impegno civile nei confronti dei loro figli ,delle loro famiglie e delle loro comunità. Contributo certamente pari se non superiore a coloro che ce la faranno ad essere eletti, alcuni con merito, moltissimi senza merito alcuno.

Il Portale dei Lombardi nel Mondo pur mantenendo rigorosamente un profilo bipartisan con una informazione corretta su queste elezioni ha deciso di segnalare quei candidati in Italia,in Regione e all’estero che hanno qualcosa di nuovo da dire. Abbiamo  quindi evidenziato i candidati al Parlamento Emilia Sina in Svizzera e Gianluca Galletto in Nord America, il Consigliere regionale lombardo Carlo Borghetti ed ora Marco Saltalamacchia, manager di
successo,  italiano all’estero rientrato in Lombardia con la Sicilia sempre nel cuore, candidato per la Lista Giannino in Lombardia 1 e Sicilia 1.

Alcuni si sono stupiti di questa scelta editoriale, banalmente coinvolti in una guerra di trincea in cui tutti devono essere o da una parte o dall’altra…la riva nera e la riva bianca. Alcuni si sono meravigliati che l’Associazionismo prenda posizione a favore di singoli candidati. A tutti costoro, spesso intellettualmente prevenuti, vorrei dire che quando i temi dei candidati sono i nostri è coerente esprimere un consenso alle persone affinchè si affermi anche un principio che sembra essere scomparso nel nostro paese e cioè quello di un comune impegno per una coesione nazionale e sociale su idee e temi democratici che uniscano tutta la società civile.

Daniele Marconcini

Editore del Portale dei Lombardi nel Mondo

Fermiamo il Declino in Sicilia

di Marco Saltalamacchia

Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte venute da fuori già complete e perfezionate, nessuna germogliata da noi stessi, nessuna a cui abbiamo dato il ‘la’; noi siamo dei bianchi quanto lo è lei, Chevalley, e quanto la regina d’Inghilterra; eppure da duemila cinquecento anni siamo colonia. Non lo dico per lagnarmi: è in gran parte colpa nostra; ma siamo stanchi e svuotati lo stesso.” (…)

Così ci spiegava il Principe di Salina ad un attonito Chevalley cui rifiutava la “poltrona” da senatore del neo costituito Regno d’Italia.  È davvero così? Noi Siciliani siamo davvero così stanchi e svuotati ? Ma torniamo al nostro Principe:

”Non nego che alcuni Siciliani trasportati fuori dell’isola possano riuscire a smagarsi: bisogna però farli partire quando sono molto, molto giovani: a vent’anni è già tardi; la crosta è già fatta, dopo: rimarranno convinti che
il loro è un paese come tutti gli altri, scelleratamente calunniato; che la normalità civilizzata è qui, la stramberia fuori. (…)

Io sono partito dalla Sicilia a 23 anni. Vero è che vi ero giunto “solo” 15 anni prima, nel 1969, allorché mio padre,  siciliano di Lipari, isola nell’isola, riuscì a rientrare dal “Nord” dove vi aveva  trascorso 15 anni della sua vita.  Ma non so dire se quella “crosta” di terra e di sale che ci si attacca addosso si fosse già fatta o meno.  Quello che so è che la Sicilia è la mia terra e che non mi sono mai rassegnato a vederla calpestata non solo da quelle truppe di invasione di cui il Principe lamentava l’offesa ma da noi siciliani stessi.

L’Italia è una da 150 anni, eppure le categorie mentali (e politiche) che utilizziamo per giustificare  la evidente arretratezza del nostro mezzogiorno sono le stesse da almeno 100 anni.

Non ha più nessun senso alcuno. La Sicilia  è dei siciliani e sta solo a noi prendere nelle nostre mani la nostra terra ed il nostro futuro ed a nessun altro.

Bisogna finire l’eterno piagnucolio di una terra che senza un aiuto esterno, quale che esso sia, Europa o Roma, non riuscirà mai a decollare e riconoscere proprio il fatto che è nella cultura dell’assistenza che è proliferato il germe della dipendenza bulimica da una qualche forma di aiuto esterno e che progressivamente si è fatto  strada in ognuno di noi.

Noi non siamo così. O almeno non vogliamo esserlo più.  Ciò che vogliamo è prendere in mano il nostro futuro e costruirlo. Adesso ed insieme. Per la nostra terra e per i nostri figli.

Dobbiamo liberare la Sicilia dai mille stupratori e incantatori di serpenti che ci hanno venduto l’illusione che si potesse costruire un paese sulla base di un eterno sussidio.  E come il tossicodipendente che diventa schiavo
del suo pusher, ci siamo ritrovati a non riuscire a tagliare i legami con una mentalità che diventa quella che se non conosci nessuno non sei nessuno. Che disprezza il merito per sostituirlo con le relazioni e l’intraprendenza
per scambiarla con i favori ed il clientelismo.

È  questo sistema velenoso,  che dobbiamo scrollarci di dosso una volta per tutte.

Adesso è il momento. Da qui parte la nostra rivoluzione.

Marco Saltalamacchia

email marco.saltalamacchia.fare@gmail.com


CHI E’ :
Marco Saltalamacchia, classe 1961, dopo la laurea in Scienze Statistiche ed Economiche e la prima esperienza lavorativa nel mondo delle ricerche di mercato con la A.C. Nielsen, si diploma Master in Business Administration presso la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università L. Bocconi nel 1986. Le prime esperienze professionali sono con Merloni Elettrodomestici e Standa nel marketing.
Successivamente, nel 1991 inizia l’esperienza automobilistica con Renault, con cui lavorerà per dieci anni in Italia, Germania e Francia e attraversando vari ruoli nel mondo sales e marketing. La sua ultima responsabilità sarà di Direttore responsabile per lo strategia di sviluppo mondiale delle reti commerciali.
Rientrato in Italia con Fiat a Torino è responsabile della Divisione Flotte e Usato per tutto il gruppo.
Nel 2002 inizia la collaborazione con BMW, prima come Presidente ed AD della filiale italiana,
che porterà in quattro anni al raddoppio dei volumi (da 46.000 ad oltre 90.000 auto vendute) ed
alla leadership di mercato. Dalla fine del 2006 è Senior Vice President per la Regione Europa
presso l’Headquarter a Monaco di Baviera. In questo ruolo porterà BMW alla leadership europea con
oltre 570.000 auto vendute in 25 paesi.
Dal 2010 è consulente indipendente ed imprenditore.

Attualmente e’ candidato nelle liste per la Camera dei Deputati dei collegi di Lombardia 1 (Milano, Monza e relative provincie) e Sicilia 1 (Sicilia occidentale). In Sicilia, in particolare, è al secondo posto della lista dopo il presidente Oscar Giannino.

 

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