Il Consiglio vara il nuovo Piano socio sanitario per la IX Legislatura — Lombardi nel Mondo

Il Consiglio vara il nuovo Piano socio sanitario per la IX Legislatura

Approvato con 38 sì, 23 no e 4 astenuti (a scrutinio nominale). Hanno votato a favore Pdl e Lega Nord, contrari Pd, Idv e Sel, si sono astenuti Udc e Pensionati. Introduce nelle politiche regionali il Fattore famiglia (evoluzione del quoziente familiare) che calcola costi dei servizi e sussidi sulla base del reddito, del numero dei figli, dei disabili e degli anziani presenti nel nucleo familiare. Per la prima volta a validità quinquennale, afferma il principio della centralità della persona e la sua libertà di scelta nella cura.

Il Consiglio regionale con 38 sì, 23 no e 4 astenuti (a scrutinio nominale) ha approvato il Piano Socio-Sanitario Regionale 2010-2014.

 

Hanno votato a favore Pdl e Lega Nord, contrari Pd, Idv e Sel, si sono astenuti Udc e Pensionati.

Il provvedimento, illustrato da Margherita Peroni (PdL), Presidente della Commissione Sanità, introduce nelle politiche regionali il Fattore famiglia (evoluzione del quoziente familiare) che calcola costi dei servizi e sussidi sulla base del reddito, del numero dei figli, dei disabili e degli anziani presenti nel nucleo familiare. Il Piano, il primo a validità quinquennale, afferma il principio della centralità della persona e la sua libertà di scelta nella cura, e contiene alcune novità tra le quali la costituzione di una Rete specifica per le cure palliative e per le terapie del dolore; l’attivazione di strutture di ricovero intermedie tra l’ospedale e il domicilio per accogliere i pazienti nella fase post-ricovero; l’ipotesi di creazione di un’Agenzia regionale per le adozioni internazionali; interventi specifici per le cure odontoiatriche.

 

Obiettivo del Piano è il rafforzamento dei servizi territoriali per la cura delle cronicità per evitare inutili ricoveri in ospedale e del Terzo Settore “per sostenere l’evoluzione del modello lombardo di welfare”; altri ambiti di intervento: i consultori familiari con funzioni non solo sociosanitarie ma anche sociali-educative; gli interventi sulle dipendenze da alcol e droghe soprattutto per giovani e giovanissimi e verso i fenomeni di violenza sui minori e sulle donne.

 

Verranno sviluppate le tecnologie informatiche di rete per assicurare maggiore facilità di accesso ai servizi per i cittadini tra cui il completamento del servizio di prenotazione (Cup), la gestione elettronica dei certificati sanitari e il Fascicolo Sanitario elettronico.

 

Sono intervenuti in dichiarazione di voto Luca Gaffuri, Gianmarco Quadrini, Francesco Patitucci, Paolo Valentini e Stefano Galli.

Per il Partito Democratico, Luca Gaffuri, ha motivato il voto contrario del proprio Gruppo sostenendo che “ci viene proposto un Piano che non tiene conto di ciò che nel precedente non è stato realizzato. E’ un Piano molto generico, una delega in bianco alla Giunta regionale”.
Voto contrario anche da parte dell’Idv con Francesco Patitucci “perché il Piano non risponde alle esigenze dei cittadini lombardi né a quelle degli operatori sanitari”.

Il voto di astensione dell’Udc è stato motivato dal capogruppo Gianmarco Quadrini con il fatto che “il Piano può essere migliorato. Presenta alcune criticità (come la mancanza di coinvolgimento delle autonomie locali e di “dati”) e sono queste lacune che non ci permettono un voto pienamente favorevole”

Pieno sostegno al Piano socio-sanitario 2010-2014 sia da Paolo Valentini (Pdl) che da Stefano Galli (Lega Nord). Per il capogruppo del Pdl “il Piano contiene obiettivi strategici. Votiamo convinti a favore augurandoci che la via dell’integrazione tra sanitario e sociosanitario continui e si intensifichi”; per il capogruppo della Lega Nord “votiamo con convinzione questo Piano perché quando parliamo di sanità in Lombardia parliamo del miglior modello in Italia e del terzo nel mondo in fatto di qualità e assistenza”.

Nel corso delle votazioni sono stati approvati 16 ordini del giorno tra cui quelli riguardanti l’adozione di politiche di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale (presentato dal Pd); un maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e degli specialisti ambulatoriali nella riqualificazione della rete ospedale-territorio-domicilio (Pd); lo sviluppo di una nuova policy per la salute mentale, housing sociale e inserimento lavorativo in azienda o cooperative (Pd); specifiche iniziative per famiglie con anziani non autosufficienti o disabili gravi in attuazione del principio del “fattore famiglia” (Pensionati); riconoscimento, studio e cura delle sindromi “fibromialgiche” (Pdl); interventi in merito a persone affette da patologie psichiatriche e valorizzazione degli psicologi nell’ambito dei Dipartimenti di Salute Mentale (Pdl); l’impegno della Giunta regionale a una “revisione del ruolo del direttore Sociale in relazione alle Asl” e il potenziamento dei controlli su Asp e unità d’offerta sociali e sociosanitarie (Pdl).

 

Questi i principali contenuti del PSSR 2010-2014.

 

SEMPLIFICAZIONE E SISTEMA INFORMATIVO – Piena applicazione del SISS, quell’insieme di sistemi informatici di farmacie, medici, pediatri, ospedali, aziende sanitarie e via dicendo in grado di fornire una completa integrazione di flussi informativi tra i diversi enti della realtà socio sanitaria regionale; per la conservazione dei documenti clinici; per ricette gestite interamente in modalità elettronica; per pagamenti di ticket sanitari; per la diffusione della cartella clinica elettronica nelle strutture ospedaliere; per prenotare prestazioni specialistiche ed esami diagnostici, tramite il Centro Unico di Prenotazione (CUP) regionale, Internet, Farmacie, Medici Medicina Generale in forma singola o associata; la scelta del pediatra esclusivamente  on line.

Altri obiettivi sono la riduzione delle liste e dei tempi di attesa attraverso l’eliminazione di errori o doppie prenotazioni.

 

RETE OSPEDALIERA – Gli ospedali dovranno diventare sempre più luoghi tecnologicamente avanzati, dotati della strumentazione di eccellenza, nei quali i pazienti dovranno permanere il tempo strettamente necessario alla cura della fase acuta. La funzione territoriale dell’ospedale riguarderà l’attività di diagnosi e cura di primo e secondo grado di complessità e l’erogazione di servizi post-acuzie intermedi fra l’ospedale e il domicilio (per esempio “low care hospital”, area ben definita che si colloca tra l’intensità delle cure ospedaliere e l’estensività della presa in carico a domicilio o nelle strutture residenziali territoriali). In progetto anche forme di “ospedalizzazione domiciliare” e modelli alternativi al ricovero, ridistribuzione sul territorio regionale dei centri di alta specialità.

 

MEDICI DI FAMIGLIA E PEDIATRI – Sarà valorizzato il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta anche attraverso forme associate per assistenza sanitaria di base, diagnostica e prestazioni ambulatoriali di primo livello. Gli obiettivi sono ridurre l’accesso improprio al pronto soccorso e realizzare la continuità dell’assistenza sul territorio (garantendo cure ai pazienti cronici e l’assistenza post-acuta. Il Piano prevede l’assistenza pediatrica anche nei giorni festivi e prefestivi.

 

TERZO SETTORE – Sarà incentivato e sviluppato il suo ruolo in quanto soggetto di innovazione ed evoluzione di un modello di welfare qualificato, sussidiario e partecipato, con l’adozione di provvedimenti in grado di semplificare e razionalizzare il raccordo tra Terzo Settore e amministrazione pubblica.

 

PREVENZIONE – Politiche a favore della natalità e di contrasto ai fenomeni di violenza in particolare su donne e minori, miglior qualità della vita con stili comportamentali salutari e abitudini alimentari, culturali, sportive corrette. Diagnosi precoce delle malattie neoplastiche e particolare attenzione alla prevenzione del consumo e dell’abuso di alcol e droghe tra i giovani e giovanissimi. Coinvolgimento delle scuole nella campagna di educazione alimentare, motoria e sportiva.

 

ASSISTENZA SOCIO SANITARIA – Riforma dei consultori familiari e ipotesi di creazione di un’Agenzia regionale per le adozioni internazionali. Previsto un lavoro integrato di rete tra consultori, medici di medicina generale, aziende ospedaliere, comuni, scuole, associazionismo e volontariato. Sostegno alle persone affette da autismo e alle loro famiglie.

 

PSICHIATRIA – Nell’ambito della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza verranno mappati i servizi sanitari, sociosanitari e sociali presenti sul territorio per individuare, insieme a operatori professionali, enti locali e associazioni dei familiari, i nuovi bisogni dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie. Verranno sviluppate le politiche di welfare per la persona con patologia psichiatrica e la sua famiglia 

 

 

CURE ODONTOIATRICHE – Verranno ridefinite le prestazioni LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) ai minori di 16 anni, potenziate le attività di prevenzione in ambito scolastico, create unità operative dedicate ai pazienti disabili. Con le associazioni degli odontoiatri verrà concordato un tariffario calmierato mentre con le strutture accreditate si cercheranno forme di convenzione per abbattere i tempi di attesa delle cure odontoiatriche considerate “primarie” destinate alle fasce economicamente più deboli della popolazione.

 

PIANI DI SVILUPPO – Attivazione della telemedicina attraverso programmi su scala provinciale e regionale. Nuovo impulso alla ricerca e alle relazioni internazionali. Proseguirà il dialogo e la collaborazione con le imprese, le Università e Finlombarda per lo sviluppo di progetti di innovazione tecnologica e per l’acquisizione e l’attuazione di progetti europei di Ricerca e Sviluppo.

 

ACCREDITAMENTO – Prevista una profonda riforma del sistema di accreditamento e contrattualizzazione delle unità d’offerta sociali e sociosanitarie, sia con il perfezionamento dei criteri e dei requisiti di accreditamento sia separando accreditamento da contrattualizzazione.

 

PERSONALE – Il Piano prevede l’avvio di specifiche politiche per facilitare il reperimento di infermieri; la stabilizzazione del personale precario del comparto; la valorizzazione del personale operante nelle unità d’offerta sociosanitarie accreditate e gestite dal privato; l’incremento della presenza di mediatori linguistico/culturali per facilitare l’accesso delle persone immigrate al sistema, la realizzazione di servizi di accoglienza per la prima e seconda infanzia nei luoghi in cui opera il personale.

 

RETI DI PATOLOGIA – Capitoli specifici del Piano socio sanitario regionale 2010-2014 sono dedicati alle Reti di patologia, delle malattie rare, oncologica lombarda (ROL), trasfusionale (Regione Lombardia è alla piena autosufficienza di sangue ed emocomponenti), di ematologia (REL), nefrologica (RENE). Si prevede la costituzione di una Rete specifica per le cure palliative e per le terapie del dolore. Altri capitoli sono dedicati alla telemedicina, all’integrazione tra ospedale e territorio, ai trapianti, alla ricerca.

 

VETERINARIA – Garantire la sicurezza del consumatore attraverso un capillare sistema di controllo territoriale, consentire la commercializzazione con l’estero degli animali e dei prodotti tipici agro-alimentari, sempre più attenzione alla tutela degli animali d’affezione e alla lotta al randagismo, tutela degli animali domestici sviluppando sinergie con enti locali e associazioni no-profit. Verranno individuate procedure semplificate e flessibili per l’applicazione delle norme comunitarie nelle zone svantaggiate e di montagna.

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