Oswaldo Saragiotto e Aldo Gentilini — Lombardi nel Mondo

Oswaldo Saragiotto e Aldo Gentilini

Questa é la storia di 2 italiani di Serra Negra, all’interno di San Paolo, che combatterono sui fronti opposti nella seconda guerra mondiale in Italia. Quello che emerge è il racconto di un momento storico drammatico.

Questa é la storia di 2 italiani di Serra Negra, all’interno di San Paolo, che combatterono sui fronti opposti nella seconda guerra mondiale in Italia.

OSWALDO SARAGIOTTO é un oriundo italiano che incontrai nel mio ultimo viaggio a Serra Negra il mese scorso. Ad uma confraria del vino mi raccontó la sua storia di quando fu in Italia durante la seconda guerra mondiale come soldato brasiliano quindi come nemico delle truppe italiane. Alla fine del 1942 fu arruolato a San Paolo nel 6º reggimento di fanteria di Caçapava e Taubaté dove rimase 1 anno per poi passare altri 8 mesi a Rio de Janeiro. Partirono una notte in treno con vagoni totalmente chiusi senza nulla da sedersi e senza luce fino al porto dove si imbarcarono sulla nave Generale Mann senza sapere la destinazione. Capirono che stavano andando in guerra solo quando videro le terre del Portogallo, passarono lo Stretto di Gibilterra.ed arrivarono al Porto di Napoli il 16 luglio del 1944. Da Napoli furono trasferiti a Livorno dove furono addestrati dagli americani per 2 mesi. La loro campagna in Italia duró 8 mesi e fu divisa in 2 fasi. La prima nella valle del fiume Serchio ( Toscana) e la seconda nella regione del fiume Reno vicino agli Appennini molto piu sanguinento e difficile principalmente a causa del rigoroso inverno. Il primo scontro coi nemici avvenne il 16 settembre dove il 1º e 2º battaglione del 6º reggimento prese Massarosa ed occupó Camaiore.per poi andare a nord-est ed dominare il Monte Plano. Ai primi di novembre il quartier generale avanzato brasiliano si installó a Porretta Terme vicino al monte Castello sugli Appennini per chiudere la valle del Reno e proteggere le rotte di rifornimento degli Alleati. Nel primo tentativo di prendere Monte Castello il 24 e 25 novembre trovarono forte resistenza dei nazisti. Altri due tentativi fallirono. Solo il 21 dicembre , dopo 48 ore di sparatoria ininterotta riuscirono a conquistarlo per poi occupare l’ultima posizione piú elevata della Regione, Castelnuovo, nel marzo del 1945. Risalirono poi la valle del Po ed il 14 aprile affrontarono il loro piú duro combattimento a Montese. Sempre in aprile, a Fornovo sul Taro, le F.B.E riuscirono con 3.500 uomini a far arrendere 15.000 tedeschi della 148º divisione e della rimanente 90º divisione panzer nazista oltre ai soldati della divisione italiana fascista. Risultato delle operazioni dopo 239 giorni di combattimento: 21 ufficiali e 430 soldati morirono, 2.722 uomini rimasero feriti, un ufficiale e 34 soldati furono catturati, 10 furono sotterrati come ignoti e 13 considerati dispersi in combattiemnto. I sodati brasiliani catturarono 2 generali tedeschi, 892 ufficliali e 19.679 soldati. Al ritorno in Brasile furono ricevuti come eroi ma Getulio Vargas l’allora presidente che governava in regime dittatoriale, temendo la concentrazione nella regione sud-est di piú di 25.000 uomni addestrati alla guerra cominció a spargerli in vari Regioni. Era una forma per evitare l’organizzazione di un Golpe che avverrá poco dopo proprio per mezzo militare contro lo Stato Nuovo facendolo deporre.

Il mio amico Antonio Carlos Rizzieri Mantovani, discendente di Credo Battista Mantovani nato a Magnacavallo (Mantova) nel 1859, ha poi voluto raccontare la storia di un suo carissimo amico di Serra Negra morto l’anno scorso.

ALDO GENTILINI nacque a Solarolo (Ravenna) il 27/04/24 da Giovanni Gentilini ed Erminia Zanolini. Aldo combatté nella seconda guerra mondiale nella Marina Imperiale italiana dal 1941 al 1945 come stereo telemetrista ( Nº 39.161). Fece le prime missioni di guerra come scorta per le navi da carico di rifornimento.per l’esercito italiano in nord Africa sulla nave torpediniera Antares che fu affondata il 29/05/43 durante un bombardamento della fortezza volante Alleata. Riuscí a salvarsi ma in seguito, per non voler piú combattere, fu catturato daí tedeschi e trasferito in un campo di concentramento in Germania per lavorare nelle miniere di carbone nella foresta Nera a 1.000 metri di profonditá. Arrivó in Brasile a Santos SP il 25/04/1952 con la nave Ugolino Vivaldi e si sposó in seguito con Maria de Lourdes Godoy da cui ebbe i figli André e Luciano.

Foto in alto di Oswaldo Saragiotto in Italia nel 1944.

Foto in basso di Oswaldo in Brasile 2004 e di Aldo Gentilini quando era in Marina durante la guerra.

Raccolto da Eugenio Marino

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