Artisti Lombardi in Spagna (16) — Lombardi nel Mondo

Artisti Lombardi in Spagna (16)

Offriamo ai lettori una serie sugli Artisti Lombardi attivi in Spagna tra i secoli XII e XIX, un primo passo per comprendere l’estrema mobilità di artisti, artigiani, idee e materiali nel corso dei secoli.
Artisti Lombardi in Spagna (16)

Valsolda e Lago di Lugano

SORMANI G. Antonio

(Savona, ? – Madrid, 21 ottobre 1575)

 

Scultore e architetto.

Figlio di Pace Antonio, originario di Como, fratello e discepolo di Leonardo Sormani, che fu statuario di Gregorio XIII e di Sisto V.

In Spagna, dove sposa Juana de Figueroa, è al servizio del re come «scultore di camera», con assegno di 700 ducati annui. Dai registri contabili, risulta però che non ha mai percepito più di 200 ducati. Lavora all’Alcàzar di Madrid (tre caminetti in diaspro), al­l’Escorial e a La Granja. Risulta inoltre, coi Bonanome, fornitore di marmi e di sculture provenienti dall’Italia (12 busti dei Cesari inviati dal Card. di Montepulciano; una grande fontana contenuta in 38 casse e destinate alla Casa de Campo, dono di Andrea Doria; nonché  600 carichi di marmo per El Escorial). Con Pompeo Leoni collabora alla statua in marmo del Grande Inquisitore Juan Fernàndez de Valdés, oggi nel Convento di Salas (Asturie). Lo si vuole autore di un modello dell’Alcàzar di Madrid e di un progetto del Puente de Segovia. A Madrid è proprietario di una casa da cui ritrae 500 scudi di pigione l’anno.

 

 

SORMANI Giulio

(Sec. XVI)

 

Scultore.

Fratello di G. Antonio. In Spagna, qualificato come «scultor romano». Con Pompeo (di cui è l’uomo di fiducia) e Michele Leoni, lavora alla tomba di Juan Fernández de Valdés, oggi nel Convento di Salas (Asturie).

 

 

TIBALDI Pellegrino

(o Pellegrino de’ Pellegrini)

(Puria di Valsolda, 1527 – Milano, 28 maggio 1596)

 

Pittore, incisore, architetto, scultore.

E’ chiamato Tibaldi dal nome del padre, Tibaldo de’ Pellegrini. Si trasferisce giovanissimo a Bologna. Allievo di Daniele da Volterra, del Bagnacavallo e del Vasari, lavora a Roma al servizio del Cardinal Poggi, a Loreto e ad Ancona. Da A. Carracci è chiamato «Michelan­gelo riformato». Nominato dal Cardinal Borromeo «Architetto della Cattedrale e del governo di Milano», progetta il Palazzo della Sapien­za a Pavia (1562). Alla morte della Regina Anna d’Austria, quarta moglie di Filippo II, gli viene affidato l’incarico di allestire gli appa­rati funebri eretti a Milano per l’occasione. Nel 1586 è chiamato in Spagna da Filippo II per sostituire Federico Zuccari (primo ordine di pagamento 18 agosto 1586) e vi rimane fino al 6 marzo 1596, lavo­rando (incalzato dalla premura di Filippo II) come «Pittore di ca­mera» all’Escorial e all’Alcàzar di Madrid. (Secondo alcuni lavora anche a Valladolid). Fa testamento il 24 aprile 1594. Rientrato a Mi­lano nel 1596, con una gratifica di 100.000 scudi e col titolo di Mar­chese di Valsolda concessogli nel 1592, vi muore due mesi dopo.

 

Opere:

 

EL ESCORIAL, Basilica, Altar maggiore, Retablo, 3 tele (1592): “Martirio di San Lorenzo” (4,19 x 3,15) (sostituisce la tela dello Zuccari), “Adorazione dei Magi” (4,05 x 1,78), “Adorazione dei pastori” (4,05 x 1,78). Cappella, “San Michele caccia gli angeli ribelli” (1592); “Mar­tirio di Sant’Orsola” (con Juan Gómez) (1592). Presbiterio, Affre­schi, “Abramo offre le decime delle vittorie”; “Gli ebrei raccolgono la manna”; ”La cena legale”; “Elia riceve il pane dall’angelo”. Chiostro basso, “Vita di Gesù e di Maria” (33 affreschi rifatti e ritoccati da B. Carducci e R. Cincinnato) (misura: 4,26 x 2,39); “Concezione”; “Nascita della Vergine”; “Presentazione al Tempio”; “Sposalizio della Vergine”; “Annunciazione” (Zuccari, con B. Carducci); “Visitazione” (L. Cambiaso); “Purificazione”; “Fuga in Egitto”; “Strage degli In­nocenti” (con B. Carducci); “Sacra Famiglia”; “Gesù fra i dottori”; “Gesù nel deserto”; “Chiamata degli Apostoli”; “Resurrezione di Laz­zaro”; “Cacciata dei mercanti”; “Orazione nell’orto”; “Bacio di Giuda”; “Gesù in casa di Anna”; “Gesù in casa di Caifa”; “Cristo dileggiato da Erode”; “Cristo in casa di Pilato”; “Incoronazione di spine”; “Gesù presentato al popolo”; “Pilato si lava le mani”; “Cristo porta la croce”; “Apparizione alla Vergine”; “Le Marie al Sepolcro” (con B. Car­ducci); “Apparizione a San Tommaso” (con B. Carducci); “Appari­zione a San Pietro e a San Giovanni”; “Transito della Vergine”; “Assunzione”; “SS. Trinità”; “Giudizio Finale”.

La serie degli affreschi è interrotta agli angoli del Chiostro da 8 cappelle (ciascuna

con 3 pitture su tavola e di autori diversi) che integrano il racconto delle pitture murali.

I Cappella, Natività (L.Carvajal); “Annuncio ai pastori” (L. Carvajal); “Circoncisione” (L. Carvajal). II Cappella, “Adorazione dei Magi” (Car­vajal); “Battesimo di Cristo” (Carvajal); “Nozze di Cana” (Carvajal). III Cappella, “Trasfigurazione” (R. Cincinnato); “Samaritana al poz­zo” (R. Cincinnato); “L’adultera” (R. Cincinnato). IV Cappella, “Ultima cena” (R. Cincinnato); “Entrata in Gerusalemme” (R. Cincinnato); “Lavanda dei piedi” (R. Cincinnato). V Cappella, “Crocefissione” (Ti­baldi); “Gesù posto in croce” (Tibaldi); “Gesù deposto dalla croce” (Tibaldi). VI Cappella, “Resurrezione” (Tibaldi); “Deposizione nel sepolcro” (Tibaldi); “Discesa al Limbo” (Tibaldi). VII Cappella, “Ascensione” (Tibaldi); “Apparizione ai discepoli” (Tibaldi); “Appari­zione ai discepoli” (Tibaldi). VIII Cappella, “Discesa dello Spirito Santo” (Tibaldi); “L’imposizione delle mani” (Tibaldi); “Predicazione di S. Pietro” (Tibaldi).

La narrazione continua con la serie dei 5 affreschi dello scalone principale (oggi generalmente attribuiti a Luca Giordano). Tale serie è così composta: “San Pietro e Paolo”, “Apparizione a Maria Maddalena”, “Apparizione ai discepoli”, “Apparizione a dieci Apostoli”.

Biblioteca, Le arti liberali (1592): Grammatica (soffitto); La torre di Babele (fregio), Scuola di Grammatica (fregio). Rettorica (sof­fitto); Cicerone difende Rubirio (fregio), Ercole Gallico (fregio). Dialettica (soffitto); Gli Eleati (fregio), S. Agostino e S. Ambrogio (fregio). Aritmetica (soffitto); La regina di Saba e Salomone (fre­gio), Filosofi eseguono calcoli (fregio). Musica (soffitto); Davide e Saul (fregio), Orfeo all’inferno (fregio). Geometria (soffitto); Sa­cerdoti egizi (fregio), Archimede (fregio). Astronomia (soffitto), Eclisse ad Atene (fregio), Isaia visita Ezechia (fregio), La Filosofia (lunetta), La scuola d’Atene (fregio). La Teologia (lunetta), La scuola d’Atene (fregio).

MADRID, Acc. San Fernando, Nascita della Vergine (dis.).

SAN LORENZO DEL ESCORIAL, Chiesa di San Bernabé, Pala d’altare.

SALAMANCA, Conv. Santo Stefano, Cristo e la Samaritana.

VALENCIA, Museo, Pietà (0,23 x 0,17).

VILLORIA (Salamanca), Chiesa Parrocchiale, Frammenti di Pale d’altare, “Conversione di San Paolo” (1,05 x 1,73) (o Diego da Urbino?), “La quinta angustia” (1,18 x 0,98) (o Diego da Urbino?), “Assunzione” (1,18 x 0,98) (o Diego da Urbino?), “Visitazione” (1,04 x 0,70) (o Diego da Urbino?), “Santiago Matamoros” (0,84 x 0,92) (o Diego da Urbino?), “Sant’Andrea” (0,83 x 0,70) (o Diego da Urbino?), “Santo” (0,83 x 0,70) (o Diego da Urbino?).

 

 

A cura di Luigi Rossi (Bochum)

www.luigi-rossi.com

 

Fine sedicesima puntata

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