Artisti Lombardi in Spagna (2) — Lombardi nel Mondo

Artisti Lombardi in Spagna (2)

Offriamo ai lettori una serie sugli Artisti Lombardi attivi in Spagna tra i secoli XII e XIX, un primo passo per comprendere l’estrema mobilità di artisti, artigiani, idee e materiali nel corso dei secoli.
Artisti Lombardi in Spagna (2)

El Escorial

APRILE

Andrea,  Giorgio, Pietro, Bartolomeo, Giovanni Antonio e Antonio Maria

(Sec. XVI – XVII)

 

Famiglia di scultori, originaria di Carona (Lugano), località pros­sima a Bissone, da cui provengono i Gagini.

La prima notizia della famiglia risale al 1479 e concerne Giorgio, figlio di Andrea. Ai primi del ‘500 gli Aprile e i Gagini si associano, dando così origine alla più importante «bottega di scultura» esistente in Europa.

I contatti con la Spagna (a parte alcune forniture per il Castello de la Calahorra nel 1517) risalgono al 1520, allorquando il Marchese di Tarifa, di ritorno dalla Terrasanta e di passaggio a Genova, ordina due monumenti funebri, uno per il padre Pedro Enrique, eseguito da Antonio Maria Aprile e l’altro per la madre, Catalina de Ribera, eseguito da Pace Gagini. Le due tombe, destinate alla Cartuja de Cuevas, sono oggi nella Cappella dell’Università di Siviglia.

Nel 1524 (il contratto è firmato a Genova il 5 giugno) Giovanni­ Antonio Aprile, unitamente ad Antonio della Scala, scolpisce per 825 ducati la Tomba del Vescovo Ruiz, installata da Bernardino Gagini nella Chiesa di S. Giovanni della Penitenza a Toledo e totalmente distrutta nel 1936 (ne rimangono fotografie). Nel 1532, unitamente a Pier Angelo della Scala, gli Aprile sono impegnati nell’eseguire il complesso monumentale (altare e tombe di famiglia) dei Marchesi di Ayamonte (il contratto è del 1525 e fu stipulato tramite Nicolò Cattaneo).

Tale complesso, eretto nel Convento di S. Francesco a Siviglia, è stato trasferito, nel 1882, nella Chiesa di S. Lorenzo, vicino a San­tiago di Compostella. Coi Gagini, invece, Pietro Aprile lavora alla Cartuja de las Cuevas per il Pantheon dei Marchesi di Tarifa. E’ poi la volta del Palazzo arabo dello stesso Marchese di Tarifa (24 colonne, fontane, un portale oggi riutilizzati per la Casa di Pilato in Siviglia). Antonio Maria Aprile, con la collaborazione di Antonio di Novo, scolpisce nella sua bottega di Siviglia, nel 1529, gli ornamenti destinati alla «Casa di Colombo», di cui oggi più nulla rimane, salvo forse un portale d’edificio, riutilizzato nei pressi della Porta di Jerez. Da un contratto del 24 maggio 1535 si ha notizia di forniture di colonne da parte di A. Maria Aprile e Bernardino da Bissone per l’Alcàzar di Siviglia.

Ancora nel 1618 si ha notizia della presenza di Bartolomeo Aprile a Guadalupe, all’Escorial e a Valencia, dove figura nei «Llibres de aveynament» e dove lavora assieme a G. B. Semeria. Alla scuola degli Aprile sono attribuiti i sepolcri di Alonso Carrillo e del fratello Inigo nella Cappella di S. Ildefonso della Cattedrale di Toledo.

 

Opere:

 

CALAHORRA. Castello, “Boccale della cisterna”(1517) (Pietro Aprile e Antonio Gagini).

EL ESCORIAL. “Cupola del Pantheon“ (marmi) (Bartolomeo con G. B. Semeria, 1620 ).

GUADALUPE. Santuario, “Retablo“ (Bartolomeo Aprile, con G. B. Seme­ria,1618).

SANTIAGO DI COMPOSTELLA. Chiesa di San Lorenzo, “Trittico, Altare e Tombe dei

Marchesi di Ayamonte“ (1532).

SIVIGLIA. Università, Cappella, “Tomba di Pedro Enríquez de Ribera“ (1525) F. (Antonio

Maria Aprile); “Pantheon dei Marchesi di Tarifa“ (1528); Casa di Pilato: “1) Portale. 2)

Colonne e medaglioni (1533) (A. M. Aprile). 3) Fontana con delfini“ (A. M. Aprile);

Fabbrica di Ceramica, Cappella, “Madonna; Porta di Jerez-Portale“ (1529) (già appartenente

alla Casa di Colombo).

TOLEDO. Cattedrale – Cappella S. Ildefonso, “Tombe di Alonso e Inigo Carrillo“ (attr.). –

Chiesa S. Giov. della Penitenza: “Tomba dell’Arci­vescovo Ruiz“ (distrutta).

TOLEDO. Cattedrale – Cappella Madonna del Sacrario (Rivestimento in marmi) (Bart.

Aprile).

VALENCIA. Collegio del Corpus Christi, “Scalone d’onore“ (G. Maria di Bartolomeo

Aprile); “Chiostro: Fontana“ (marmo) (G. Maria di Bartolomeo Aprile); “Pile per l’Acqua

benedetta“ (G. Maria di Bar­tolomeo Aprile); “Lapidi sepolcrali“ (G. Maria di Bartolomeo

Aprile con G. B. Semeria).

 

 

BERNASCONI Carlo Antonio

(Sec. XVIII)

 

Decoratore in marmo.

Originario di Lugano e parente di G. Bonavia. Chiamato dal Marchese Scotti al Palazzo della Granja, è incaricato (contratto dell’11 dicembre 1744) di eseguire la pavimentazione degli appartamenti reali. L’opera, non terminata a regola d’arte, viene contestata al momento della liquidazione (31 gennaio 1746). Figura, in seguito, come aiutante del Sabbatini nel Convento di San Pasquale ad Aranjuez.

L’8 marzo 1765 forma società con Aurelio Berda, Bernardino Rusca, G. B. Tami, G. B. Cremona, Pietro Berdonzotti, Bartolomeo Tami, Domenico Brilli, Domenico Bettini e Antonio Conti. Con essi lavora al Forte di Ciudad Rodrigo, all’altar maggiore della Cattedrale di Zamora, agli stucchi della Cappella dell’Infante a Boadilla, nonché ad imprese municipali.

La società si scioglie il 4 marzo 1767. Il 28 luglio dello stesso anno il B. fa testamento.

 

Opere:

 

ARANJUEZ. Convento di S. Pasquale, collaborazione con Sabbatini.

BOADILLA (Madrid). Cappella dell’Infante: stucchi.

CIUDAD  RODRIGO. Forte, decorazioni.

ZAMORA. Cattedrale, Altar Maggiore.

 

BERNASCONI Luigi

(Sec. XVIII)

 

Architetto.

Fratello (?) di Antonio. Dal Sabbatini ha l’incarico di erigere la Cappella Palafox nella Cattedrale di Osuna. Collabora con lui, come stuccatore, Domenico Brilli. L’opera è conclusa nel 1781. Nella stessa città dirige i lavori del Seminario Conciliare e dell’Ospizio, di cui probabilmente ha steso il progetto. Nei documenti figura con il titolo di «Maestro del Rey».

 

Opere:

 

OSUNA. Cattedrale, Cappella Palafox: direzione dei lavori. – Semina­rio Conciliare: direzione

dei lavori. – Ospizio: progetto e direzione dei lavori.

 

 

BERTESI Giacomo

(Sec. XVII – XVIII)

 

Scultore, stuccatore.

Lavora a Cremona. Secondo alcuni storici spagnoli opera a Valen­cia dal 1700. Nel 1709, per la Chiesa di San Giovanni esegue la decora­zione in stucco, scolpisce la “Madonna del Rosario”, nonché le statue delle 12 tribù d’Israele. (La Chiesa è stata gravemente danneggiata nel 1936).

E’ autore inoltre del polittico della Concezione, già nella Chiesa dei Gesuiti e andato perduto nel 1868. Esegue decorazioni nel Salone dei Giardini Pontons.

 

Opere:

 

VALENCIA. Chiesa di S. Giovanni del Mercato, Facciata, “Madonna del Rosario”, F.;

Interno, Pilastri laterali, “Israele e le 12 tribù”; decora­zioni in stucco.

 

 

A cura di Luigi Rossi (Bochum)

www.luigi-rossi.com

 

fine seconda puntata

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