Artisti Lombardi in Spagna (3) — Lombardi nel Mondo

Artisti Lombardi in Spagna (3)

Offriamo ai lettori una serie sugli Artisti Lombardi attivi in Spagna tra i secoli XII e XIX, un primo passo per comprendere l’estrema mobilità di artisti, artigiani, idee e materiali nel corso dei secoli.
Artisti Lombardi in Spagna (3)

Aranjuez – Palazzo reale

BONAVIA Giacomo

(Piacenza, ? – Aranjuez, 18 settembre 1760)

 

Pittore, architetto.

E’ chiamato in Spagna nel 1734 per interessamento del Marchese Scotti e del Conte Rocca. La sua attività comincia in qualità di sceno­grafo al Teatro del Buen Retiro, dopo l’incendio del 1734. Nel 1736 è incaricato della decorazione interna del Teatro (terminata da Gia­como Pavia).

Si avvale della collaborazione degli stuccatori G. Domenico Cre­mona, Francesco Somazzi, Antonio Marti, G. Pietro Sermini, Carlo Rivoldi, Carlo Marmori e Prospero De Mortola.

A capo di una squadra di pittori, di cui fanno parte Bartolomeo Rusca e Felice Fedeli, nonché gli ebanisti G. B. Galluzzi e Francesco Balestrieri, nel 1738 è impegnato nel riassetto e nella decorazione del Teatro de los Caños del Peral (oggi Teatro Reale), dove esegue poi numerose scenografie. Per incarico del Cardinale Infante Luis Antón de Borbón y Farnesio appronta, nel 1739, i piani per la Chiesa di S. Justo y Pastor (oggi Basilica di S. Michele), ma lascia la dire­zione dei lavori, nel 1743, a Virgilio Rabaglio, ad Antonio Rusca e a Taddeo Orsolino, per dedicarsi principalmente alla Residenza Reale di Aranjuez, dove, in qualità di «maestro de obras reales», sovrin­tende e dirige i complessi lavori di trasformazione e di arredamento del Palazzo, provvedendo altresì all’assetto urbanistico della città. Ha alle sue dipendenze Virgilio Rabaglio, Giovanni Rusconi e si avvale della collaborazione di Raimondo Marchi e Virgilio Bordoni (stuccatori). Come architetto a lui si deve la facciata centrale del Palazzo di Aranjuez, lo scalone d’onore (1744) e la Chiesa di Sant’An­tonio. Provvede alla decorazione dell’appartamento dell’Infante Fi­lippo e all’arredamento degli interni.

Il 1° settembre 1744, in qualità di Direttore della sezione di pittura, partecipa alla Giunta fondatrice dell’Accademia di Belle Arti di Madrid (l’Olivieri ne è il propugnatore e il Presidente, Nicola Carisana il Direttore della sezione Scultura, e Francesco Pavia Diret­tore per l’Architettura). Meno impegnativa è la sua partecipazione ai lavori della Granja, dove si occupa di decorazione interna, avendo come caposquadra dei doratori G. B. Galluzzi. L’architettura è affida­ta al Subissati, il mobilio al Sani e gli allestimenti in marmo al Ber­nasconi.

Il Bonavia dipinge infine al Pardo le decorazioni del soffito della camera da letto del Re. Nominato il 13 dicembre 1742 Direttore delle opere delle Cattedrali di Toledo e di Siviglia, continua a risiedere ad Aranjuez, dove muore il 18 settembre 1760.

 

Opere:

 

ALPAJES. Chiesa. Parrocchiale, cupola e interno.

ARANJUEZ. Palazzo, direzione dei lavori; scalone d’onore, 1744; facciata principale; appartamento dell’Infante Filippo. – Chiesa di Sant’An­tonio, progetto. – Assetto urbanistico della città.

LA GRANJA. Palazzo, decorazione interna.

MADRID. Chiesa di San Michele, progetto.

 

BRAMBILLA Ferdinando

(Guerra, 1761 circa- Madrid, agosto 1832)

 

Pittore.

Nato (secondo quanto figura nel suo testamento del 1832) a Jarra­daga (sic), cioè a Guerra, nel milanese, fu uno degli ultimi italiani al servizio dei Re di Spagna.

Il 25 marzo 1791 è ingaggiato a Milano, con assegno di 27.000 reali, assieme a Giovanni Ravenet, per dipingere, a bordo delle cor­vette «Descubierta» e «Atrevida», i luoghi toccati dalla Spedizione scientifica Malaspina, dal 1789 al 1794. Nominato pittore di camera («adornista») il 14 aprile 1799 lavora ad Aranjuez e all’Escorial. Dai suoi quadri sono ricavate stampe incise dall’Asselineau e conservate nella Biblioteca dell’Escorial.

Con Gregorio Borghini erige un arco trionfale alla porta della Cattedrale di Toledo per l’ingresso del Card. Borbone. L’opera dal Goya è valutata 45.000 reali nel marzo 1801.

Con Juan Gàlvez e Manuel Miranda è a Saragozza per ritrarre le vicende e le rovine provocate dall’assedio francese.

Nel 1821-22 lavora a La Granja.

Fa testamento a Madrid, in calle Amaniel n° 2, il 18 agosto 1832.

 

Opere:

 

ARANJUEZ. Palazzo, “Vedute dell’Escorial”. – Casita del Labrador, Paesag­gi; “Chiese romane”; “Fontane della Granja”; “Vedute della Granja”.

EL ESCORIAL. Casita del Principe, “9 Vedute di Aranjuez” (con Manuel Miranda); “4 Panorami di Aranjuez”; “Veduta di Solán de Cabra”.

MADRID. Museo Làzaro Galdiano, “Ritratto di Agostina de Aragón, eroina di Saragozza”. – Museo Municipale, “Vedute dell’Escorial” (incise da Asselinau); “La puerta de S. Vicente”; “La fonte della Cibele”; “Il Museo del Prado”; “L’arco dell’Armeria”; “Il Lago del Buen Retiro”. – Museo Navale, “Disegni della Spedizione Malaspina”.

SEGOVIA. Museo Belle Arti, “Incisioni” (Brambilla, J. Gàlvez).

 

 

BREGNO Andrea (o Andrea da Milano)

(Osteno, Lugano, 1418 –  Roma, 1503)

 

Scultore.

Opera soprattutto a Roma, dove esegue i monumenti del Cardinale d’Albret in Santa Maria in Aracoeli, del Cardinale di Cusain in San Pietro in Vinculis, di Pietro Riario ai Santi Apostoli, nonché l’altare per Rodrigo Borgia in Santa Maria del Popolo. Al Bregno è attribuito il sepolcro del Cardinale Pedro González de Mendoza a Toledo, da altri considerato come opera di Andrea Sansovino.

 

Opere:

 

TOLEDO. Cattedrale, Tomba del Cardinale Pedro González de Mendoza, 1503 (attr. incerta).

 

A cura di Luigi Rossi (Bochum)

www.luigi-rossi.com

 

fine terza puntata

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