Il Piroscafo Giobatta Lavarello — Lombardi nel Mondo
Il Piroscafo Giobatta Lavarello
Cartolina, piroscafo Giobatta Lavarello, ribattezzato come Las Palmas. Fonte: http://www.aidmen.it/topic/221-a-gentile-richiesta-gio-batta-lavarello/
La vita non era facile nel settentrione italiano alla fine del XIX secolo e a Mantova non era diverso. Le famiglie spesso vivevano in condizioni di estrema povertà. Tra questi mantovani che hanno lasciato per esempio Roncoferraro e Serravalle a Po, erano sul Giobatta Lavarello con destinazione porto di Rio de Janeiro le seguenti famiglie:
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Cognome Nome Età Parentela Comune
Le informazioni riportate sopra sono basate sulla ricerca anagrafica condotta presso i registri dell’Archivio Nazionale di Rio de Janeiro, confrontando gli arrivi registrati con i dati registrati a sua volta nel archivio pubblico dello Stato di Spirito Santo e anche con i dati provenienti dei registri militari dell’Archivio di Stato di Mantova.
Un totale di 93 mantovani sono stati individuati a bordo della nave Giobatta Lavarello. Queste famiglie della provincia di Mantova rappresentavano poco più del 20% di tutti gli immigrati presenti su quella nave. Tuttavia, oltre alle famiglie già nominate nella tabella riportata sopra, hanno fatto ingresso nello stato di Espirito Santo anche le famiglie di Angelo Finardi, Celeste Gandolfi nonché Maria Testa, entrata da sola in Brasile. Non è stato possibile accertare se questi ultimi erano mantovani.
La traversata dell’Oceano Atlantico aveva la durata di 20 giorni di viaggio. I bambini sotto i 10 anni di età rappresentavano il 21% dei passeggeri, mentre gli adolescenti tra 11 e 18 anni erano il 15% delle persone a bordo del Giobatta Lavarello.
Li, sul grande Giobatta Lavarello molte storie d’amore ebbero inizio, mentre i bambini provavano a giocare per passare il tempo e molti altri vomitavano colpiti dal mal di mare. Comunque sia stato, la cosa più importante fu che tutti quelli immigrati siano arrivati a destinazione.
Nessuno sa esattamente quale sia stata la destinazione finale di tutte le famiglie, ma è noto che questo piccolo gruppo di mantovani si stabilì nella zona di Iconha nello stato di Espirito Santo, più precisamente tra le terre delle antiche fazendas di Itapoama e Tocaia, che sono state a loro volta divise in piccole proprietà rurali dai Duarte e Beiriz.
Da Roncoferraro sono arrivati i Adami, Artioli, Lorenzoni, Negrini, Sguerzoni, Spillari e i Zucchi. Tra le famiglie Artioli, Carrà e i Spillari erano tutti parenti di primo grado, dato che le loro matriarche erano le sorelle Maria Erminia Suzzara moglie di Domenico Spillari, Erminia Rosa Suzzara moglie di Respizio Carra e Lucia Teresa Suzzara moglie di Gregorio Artioli, tutte loro figlie di Gioachino Maria Suzzara e Maria Anna Mantovanelli.
Nelle terre di Espirito Santo queste famiglie mantovane si sono unite tra di loro in matrimonio. Questi matrimoni, in alcuni casi, hanno avuto il loro inizio nel viaggio per il Brasile, come sono stati i casi delle unioni matrimoniali tra i Spillari, Sguerzoni, Lorenzoni e Gambini.
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