Il contributo statale all’editoria italiana all’estero — Lombardi nel Mondo
Il contributo statale all’editoria italiana all’estero
Buenos Aires – Tra i compiti specifici dei Comites vi è anche il parere obbligatorio riguardante il contributo statale che la Presidenza del Consiglio (legge 416/1981) concede all’editoria italiana all’estero. Per questo compito, martedì 19 maggio, il Comites di Buenos Aires si è riunito per esprimere tale parere. Tutte le testate bonaerensi sono state approvate: 12 in tutto, per le quali il voto è stato conferito dopo un dibattito preliminare che ha interessato solo per la “Cario Editore”.
Aspetto assai strano, quello di approvare in toto tutti i giornali, dopo il parere positivo dato ai giornali del gruppo Cario. Orgoglio per la Cario, certo, ma che – nello stesso tempo – questa viene assunta come emblema, nel bene e nel male, per tutti gli altri. È quanto scrive Alessandro Cario su “L’eco d’Italia”, settimanale che dirige nella capitale argentina, sul voto del Comites che la scorsa settimana si è espresso su tutte le testate edite nella circoscrizione.
I voti favorevoli sono stati dodici, sei gli astenuti ed un solo contrario. Tra i favorevoli, vi è stato anche chi, come Signorini, Di Leo e Oddo, ha espresso il parere sottolineando come i Cario siano gli unici ad intervenire, tutte le settimane, agli eventi delle Associazioni, informando non solo tramite il giornale ma anche tramite la radio sugli avvenimenti più importanti.
Tra gli astenuti, il consigliere Ballestretti ha motivato la sua decisione contro la decisione del Ministero di non aver concesso il contributo alla Cario per gli anni 2006 e 2007, anche se il COMITES si era espresso in modo favorevole. “A che serve, dunque, questo parere?”, ha detto sollecitando tutti i consiglieri a sottoscrivere una lettera da inviare al Ministero per dare appoggio alla Cario.
Un’altra astensione è stata espressa dal consigliere Turtora senza alcuna motivazione; ciò appare oltremodo strano, già che “L’Eco d’Italia” è stato presente alle manifestazioni dell’Associazione Reduci e lo stesso Turtora è apparso alla televisione italiana Raitalia nella trasmissione “La giostra dei gol” proprio grazie all’invito che gli è stato rivolto dalla Cario che, a parte le iniziative giornalistiche, aveva organizzato anche questa audizione. Evidentemente la memoria talvolta non supporta il pensiero di talune persone.
Le rimanenti astensioni sono state espresse dai rappresentati dei Patronati, con la generica motivazione di non conoscere l’ammontare del contributo che la Presidenza dovrebbe dare alla Cario Editore. Motivazione oltremodo ambigua, per cui lo stesso Console Generale, Curcio, è intervenuto in favore della Cario.
In effetti è una motivazione insulsa: che significato ha, infatti? Che dire, allora, di quanto percepiscono i dirigenti dei Patronati, che per di più non hanno alcun rischio personale d’impresa? Appare invece strana l’astensione del Consigliere Fioravanti, atteso che fu un amico di Gaetano Cario e alla sua morte avrebbe voluto divenire un dirigente della stessa Cario Editore.
L’unico voto negativo è pervenuto dal cooptato Armenti, con la motivazione di “monopolio giornalistico” da parte della Cario Ediore, dato che questa edita cinque testate. Se questa è una motivazione….
Chissà, forse questa sottende al fatto che non conoscendo la lingua italiana non ha modo di intendere quanto viene riportato nei giornali. In conclusione, diciamolo chiaro: ringraziando quanti hanno espresso il loro parere positivo, “L’Eco d’Italia” è l’unico giornale che opera effettivamente come tale. Oltre alle notizie ed alle informazioni generiche che anche altri giornali riportano, è sempre presente tutte le settimane in varie manifestazioni che vengono svolte nella Gran Buenos Aires dalle Associazioni italiane; riporta periodicamente anche interviste a personaggi della comunità italiana e non solo a quanti vengono saltuariamente dall’Italia; organizza manifestazioni come il Festival della canzone italiana e il torneo di calcio, alle quali partecipano centinaia di persone e tutto questo, sia ben chiaro, in forma totalmente gratuita e senza contributi pubblici! Inoltre è l’unica ad avere una tipografia propria e tiene anche corsi di giornalismo per i giovani che chiedono di continuare in questa professione. Chi altri è in grado di fare questo?
Solo chi non conosce (o non vuole conoscere) questi valori si esprime in maniera non favorevole. E i lettori, le associazioni, quanti partecipano alle manifestazioni organizzate dalla Cario Editore, sappiano come stanno le cose.
Jorge Garrappa Albani – Redazione Argentina 26/05/2009
jgarrappa@hotmail.com – www.lombardinelmondo.org
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