Victoria, lo Stato-parco d’Australia — Lombardi nel Mondo

Victoria, lo Stato-parco d’Australia

Duecento aree protette, i fotografatissimi Apostoli, faraglioni appoggiati sulla spiaggia sferzata dall’Oceano. E poi i luoghi della corsa all’oro, canguri, koala, pinguini e tanto verde

Anche una strada può diventare monumento. Per dare lavoro ai soldati tornati dalla Grande guerra, il governo australiano, nel 1919, fece costruire la spettacolare Great Ocean Road. Quella strada di trecentoventi chilometri affacciata sul Southern Ocean che collega Warrnambool a Geelong, non lontano da Melbourne, viene considerata monumento nazionale per la sua storia e per la bellezza dei luoghi che attraversa.

È celebre non solo perché corre lungo il Port Campbell National Park, ma soprattutto perché porta a uno degli angoli più fotografati dell´Australia: i Twelve Apostles. I Dodici apostoli, un gruppo di faraglioni alti fino a sessanta metri che spuntano dall´oceano. In realtà, di “apostoli”, ora, ne sono rimasti solo otto perché quattro, per l´impeto dell´oceano, sono crollati.

 

L´ultimo è venuto giù nel 2005, ma il nome e il fascino delle rocce che cambiano colore con la luce del sole, rimane sempre lo stesso. I Twelve Apostles sono una delle grandi attrattive del Victoria, lo stato più piccolo dell´Australia “continentale” ma anche il più ricco di storia. Contrariamente ad altri territori della Federazione, non nacque come insediamento di convicts, i detenuti che venivano portati in Australia per scontare la pena lavorando, ma per un atto di insubordinazione degli agricoltori e dei produttori di lana dell´area di Melbourne che si vollero staccare dal governo del New South Wales, nel 1851. Quel senso di indipendenza è sempre rimasto a Melbourne (capitale del Victoria), in eterna competizione con Sydney (capitale del New South Wales) per il primato culturale sul Paese. Oltre che dall´agricoltura e dalla produzione di lana, nell´Ottocento, la ricchezza del Victoria e di Melbourne, la Marvellous Melbourne che Mark Twain definì «città solenne per la sua architettura e per la sua vastità» e che nel 1889 vantava l´edificio più alto del mondo, venne dalla scoperta dell´oro nei fiumi e nelle miniere di Clunes, Ballarat, Castlemaine, Walhalla e Bendigo. L´epopea dell´oro durò fino al 1914, quando si esaurì la miniera di Walhalla, piccolo centro in quella che è oggi la Walhalla Historic Area. Un parco storico-naturalistico a tre ore da Melbourne, che racconta i cinquanta anni, duri e conflittuali, che trasformarono l´Australia sud orientale e che fecero arrivare ondate di immigrati da Europa e Asia. Walhalla è una cittadina ancora abitata; tra il 1865 e il 1914 fu una delle più importanti città dell´oro.

 

Ora è un museo vivente, che fa capire come vivevano i minatori e le loro famiglie. Ogni edificio è stato restaurato: c´è la chiesa, i negozi, l´ufficio postale (ogni centro, in Australia, ha un ufficio postale), i pompieri, la banca, la scuola, alberghi, ristoranti, due piccole fabbriche di birra, la redazione di un giornale ancora pubblicato, la stazione con un treno a vapore che porta i visitatori lungo il fiume e nei boschi. Soprattutto, c´è ancora la miniera d´oro che è diventata un museo. Ora Walhalla è immersa nel verde, ma cento anni fa, tutti gli alberi che la circondavano erano spariti, tagliati per produrre travi e puntelli della miniera. Oggi uno dei tesori del Victoria è la natura: tra Parchi naturali e marini, lo stato, grande come il Regno Unito, vanta oltre duecento aree protette, ricchissime di biodiversità. Uno dei Parchi più interessanti della costa è Phillip Island, che si raggiunge in novanta minuti da Melbourne con la South Gippsland Highway, passando per un piccolo, grazioso centro affacciato sulla Western Port Bay che, a ragione, nel 1840, fu chiamato San Remo da chi la fondò. Molti sono ancora i cognomi degli immigrati liguri, come si vede dalle insegne di negozi e ristoranti. Phillip Island è visitatissima per i suoi pinguini: arrivano dal mare al tramonto, per dare da mangiare ai piccoli. È uno spettacolo unico. (visitatori devono assistere all´arrivo dal mare degli uccelli da aree separate, al buio, senza scattare foto o parlare. I pinguini escono dal mare a sciami, con il loro camminare insicuro; seguono sentieri che ben conoscono e si infilano tra i cespugli dove i piccoli schiamazzano aspettando il cibo. Sempre su Phillip Island, vale la pena di visitare il Koala Conservation Center, una Riserva istituita nel 1992, dove è possibile vedere da vicino i koala (animali simbolo, insieme a canguri ed emu, dell´Australia), che passano la giornata appesi ai tronchi di eucalipto masticandone le foglie. Il parco, che ospita un centinaio di esemplari è al centro dell´isola.

 

Un viaggio nel Victoria non poteva non comprendere Hanging Rock, formazione geologica alta settecento metri, al centro della Riserva omonima. È a due ore di auto a nord di Melbourne, tra le cittadine di Newham e Hesket. Fu scoperto nel 1836 dal maggiore Thomas Mitchell che esplorava lo stato. Mitchell, appassionato di storia greca, lo chiamò allora Monte Diogene. Il monte, secondo gli aborigeni, sarebbe abitato da spiriti, ma molti ritengono che gli episodi misteriosi avvenuti nell´Ottocento in quest´area, siano da attribuire alla presenza di banditi che qui trovavano rifugio. Il giallo più affascinante è nel romanzo Picnic a Hanging Rock. Ambientato nell´anno 1900 e scritto da Joan Lindsay, racconta la sparizione di alcune ragazze in gita sulla montagna. In realtà, la scrittrice, alla fine del romanzo, dal quale fu tratto un film diretto da Peter Weir, spiegava la sparizione, ma l´editore le impose di eliminare l´ultimo capitolo per infittire il mistero. (30 giugno 2010)

 

Roberto Caramelli

 

http://viaggi.repubblica.it/articolo/victoria-lo-stato-parco-d-australia/221592

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