Il Consiglio Regionale vaglia le norme per l’accreditamento delle strutture sociosanitarie — Lombardi nel Mondo

Il Consiglio Regionale vaglia le norme per l’accreditamento delle strutture sociosanitarie

La III Commissione “Sanità e Assistenza” esamina le proposte della Giunta Regionale per fissare i parametri che devono essere rispettati dagli enti candidati. Soppesato anche il bando per l’erogazione di finanziamenti ad associazioni di volontariato.

Regolamentazione e garanzia di erogazione del servizio. Queste sono le linee guida dei requisiti per l’accreditamento delle unità di offerta sociosanitarie stabilite dalla Giunta Regionale, che nella giornata di mercoledì, 9 maggio, sono state vagliate dalla Commissione “Sanità e Assistenza” del Consiglio. Secondo la proposta dell’Esecutivo regionale, ogni società che desidera essere accreditata per offrire un servizio sanitario in Lombardia deve rispettare determinati principi, come il possesso di una dettagliata rendicontazione finanziaria annuale, la presenza nel proprio Consiglio di Amministrazione di almeno un membro esterno all’ente, l’autocertificazione sull’assenza di rischi finanziari e procedure falimentari a carico del’azienda, e la regolarità nel pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali. Inoltre, le prerogative della Giunta prevedono anche il possesso di personale adeguatamente qualificato, di materiale di nuova generazione, e di un servizio di assistenza a domicilio effettivo anche al di fuori del periodo di apertura previsto da regolamento, che ammonta a 49 ore su 7 giorni lavorativi per le strutture di accertamento di base, e a 5 giorni alla settimana per quelle che svolgono cure palliative.

Un completamento alle proposte della Giunta è stato espresso da Stefano Carugo, del Popolo Della Libertà, incaricato dalla Commissione di redigere il documento finale che sarà posto al voto della seduta plenaria del Consiglio Regionale. Secondo Carugo, occorrono una maggiore precisione sul tema dei contratti d’ingresso, e l’inserimento di riferimenti alla telemedicina per l’assistenza a distanza. “Quello che stiamo valutando è un provvedimento importante, che non va affatto sminuito – ha dichiarato Carlo Borghetti, del Partito Democratico della Lombardia – bisogna internazionalizzare la proposta, chiarire meglio i tempi, e l’obiettivo che si vuole raggiungere. I costi vanno retribuiti per coprire non solo le prestazioni, ma anche il materiale. Non possiamo permettere che le piccole realtà siano fagocitate da quelle più grandi”. Obiezioni sono state sollevate anche da Enrico Marcora, dell’Unione Di Centro, che ha evidenziato come i parametri siano troppo rigidi sul piano finanziario. Secondo Marcora, un’azienda, seppur indebitata, può essere in salute economica, e garantire comunque prestazioni di alta qualità.

Infine, la Commissione ha vagliato anche la presentazione dei bandi per l’erogazione di contributi a sostegno di progetti presentati dalle organizzazioni di volontariato. Secondo le proposte della Giunta, ad essere valorizzati sono il partenariato e la collaborazione tra diversi enti: chiamati ad un impegno in comune per attivare i servizi offerti, oppure per sviluppare le associazioni stesse. Nello specifico, i bandi mettono in palio un finanziamento totale di 3 Milioni di Euro, di cui il 15% – pari a 450 mila Euro – finanziato da fondi regionali, mentre l’85% – pari a 2 milioni 550 mila – a carico delle Provincie.

Matteo Cazzulani

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