Rafforzare la rete diplomatico-consolare in America Latina e valorizzare le nostre collettività — Lombardi nel Mondo

Rafforzare la rete diplomatico-consolare in America Latina e valorizzare le nostre collettività

Questi i punti sottolineati dall’On. Fabio Porta, deputato del Pd eletto per l’estero, intervenuto durante l’audizione del Segretario Generale della Farnesina, ambasciatore Michele Valensise, svolta in seduta congiunta dalle Commissioni Esteri di Senato e Camera il 24 ottobre.

Necessità di rilanciare il rapporto con l’America Latina e di considerare la grande presenza italiana un valore e non un problema. Questi i punti sottolineati dall’On. Fabio Porta, deputato del Pd eletto per l’estero, intervenuto durante l’audizione del Segretario Generale della Farnesina, ambasciatore Michele Valensise, svolta in seduta congiunta dalle Commissioni Esteri di Senato e Camera ieri 24 ottobre.

Riferendosi alla necessità di un rafforzamento strategico della presenza italiana in America Latina, Fabio Porta ha citato le relative politiche dell’amministrazione degli Stati Uniti, nonché il recente dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca, dai quali, ha detto, “emerge con nettezza la straordinaria opportunità costituita dal continente per le politiche di sviluppo e crescita di tutti i Paesi occidentali”.

“Non vorrei – ha detto Porta – che proprio mentre le grandi potenze mondiali ed europee intensificano e raddoppiano il loro sforzo di presenza in quest’area, il nostro Paese (che nel continente latino-americano può contare sull’asset formidabile di 60 milioni di oriundi) non cogliesse questa chance incredibile e irripetibile, mancando di sostenere e rafforzare la propria rete diplomatico-consolare e tutti i programmi a favore del consolidamento della nostra presenza e del rapporto con i nostri connazionali”.

Una seconda considerazione è stata svolta dal parlamentare eletto in Sud America con riferimento alla “spending review”. “Anche qui – ha sottolineato Porta – siamo di fronte ad un paradosso: si rafforzano le strutture consolari dei Paesi dove praticamente non esistono significative collettività italiane o di origine italiana (anche in funzione del volume di “visti” rilasciati dal nostro Paese) e si indeboliscono quest’ultime, come per esempio quelle del Brasile e del resto del Sud America; dovremmo ribaltare o quantomeno equilibrare tale situazione, facendo divenire le nostre grandi comunità un fattore di “incoming” e non un elemento problematico nella strategia di rafforzamento internazionale del Paese”.

“In questo senso – ha concluso l’On. Porta – sarà necessario un “patto con il Ministero dell’Economia”, come proposto dal capogruppo del PD al Senato Tonini, che permetta un adeguato utilizzo da parte della rete consolare delle ‘percezioni consolari’, che potrebbero anche essere incrementate in ragione dell’erogazione tempestiva ed efficiente di servizi e prestazioni”.

Fonte: (aise)

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