1966: Nasce l’UNAIE – La storia dell’emigrazione siamo noi — Lombardi nel Mondo

1966: Nasce l’UNAIE – La storia dell’emigrazione siamo noi

L’intervista all’Onorevole Mario Toros fu concessa alla RAI (Radio Televisione Italiana) nel dicembre 1966 e trasmessa in Italia e all’estero in occasione della fondazione dell’UNAIE il 29 dicembre 1966. Di Ernesto Milani

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L’intervista all’onorevole Mario Toros fu concessa alla RAI nel dicembre 1966 e trasmessa in Italia e all’estero in occasione della fondazione dell’UNAIE il 29 dicembre 1966.

 

 

D- Onorevole Toros, perché è stata costituita l’UNAIE?

 

R- Gli italiani all’estero sono milioni, sparsi in tutti i Paesi del mondo. E il fenomeno dell’emigrazione non accenna a diminuire, se si tiene conto che solo lo scorso anno i connazionali che hanno lasciato l’Italia sono stati alcune decine di migliaia di unità in più rispetto all’anno precedente.A questi milioni di connazionali all’estero vanno poi aggiunti gli altri, ancor più numerosi, che hanno acquistato la cittadinanza dei Paesi dove vivono e lavorano, mantenendo però vivi i contatti con la terra d’origine dei loro padri.

 

Altri italiani, pur non avendo lasciato la loro Patria, vivono in località diverse da quelle di provenienza; anche per loro si pongono determinati problemi comuni all’emigrazione verso l’estero.

 

E’ appunto per affrontare tali problemi che sono sorte, in Italia e all’estero, decine di Associazioni che raggruppano i connazionali immigrati ed emigrati. Era necessaria, però, un’iniziativa di coordinamento permanente che avesse autorità di grande forza morale, di grande rappresentanza per grandi azioni nell’affrontare con impegno temi di interesse generale.

 

A questa concreta esigenza intende venire incontro l’Unione Nazionale delle Associazioni degli Immigrati e degli Emigrati.

 

 

D- Quali sono le caratteristiche, le finalità e gli obiettivi dell’UNAIE?

 

R- Essa – in base al proprio statuto – è una Unione volontaria di Associazioni liberamente riunite per la tutela e la realizzazione dei programmi autonomi e dei propri diritti e interessi sul piano nazionale. E’ un Atto Federativo. L’Unione ha sede a Roma, è apartitica.

 

L’Unione, della quale possono far parte le Associazioni locali esistenti in Italia aventi scopi analoghi a quelli statutari, si propone i seguenti scopi : promuovere, coordinare e studiare soluzioni anche con proposte articolate, di problemi che interessino le Associazioni su richiesta di queste o per propria iniziativa ; promuovere e incoraggiare le iniziative delle Associazioni atte a favorire la formazione umana, civile e professionale dei lavoratori in migrazione ; studiare e proporre adozione di misure per sollecitare la partecipazione dei lavoratori migranti alla vita associativa.All’Unione hanno già aderito trenta  Associazioni i cui presidenti hanno preso parte all’assemblea costitutiva. Ho già detto che l’Unione è sorta con lo scopo di svolgere un’azione di collegamento tra le Associazioni aderenti e per poterle validamente rappresentare in Italia e all’estero nel perseguimento coordinato degli obiettivi comuni.

 

Esso non tocca e non toccherà l’autonomia delle singole Associazioni, alle quali viene conservata piena libertà di iniziativa. C’era però bisogno, ripeto, di fronte all’imponenza del fenomeno migratorio di poter usufruire della ricchezza di esperienze delle varie Associazioni, di poter conseguire quella “grande rappresentanza” necessaria per affrontare i grandi temi di interesse generale : il ricongiungimento delle famiglie, la scuola e la formazione professionale, l’utilizzazione del tempo libero, i diritti politici e sindacali, la conquista di avanzati traguardi di sicurezza sociale.

 

Per gli italiani all’estero esiste in particolare il problema del voto, che ha già dato luogo a larghi dibattiti tra le collettività italiane sparse nel mondo.

 

L’Unione intende svolgere la sua attività affiancandosi a quanti già operano per questi fini, chiamando a collaborare quanti hanno a cuore la soluzione dei problemi dell’emigrazione interna e estera, problemi cha vanno affrontati in termini umani, di giustizia e di civiltà.

 

 

Ernesto Milani

Ernesto.milani@gmail.com

Portale dei Lombardi nel Mondo

 

Foto: Sen. Mario Toros

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