7 Gennaio: 219° anniversario della nascita del Tricolore
Dal sito del Quirinale (www.quirinale.it) riprendo il seguente testo. La parte iconografica è invece arricchita rispetto quella presente sul medesimo sito e ripercorre l’evoluzione del tricolore.
Ma perché proprio questi tre colori? Nell’Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
La maggior parte non sopravvisse alla controffensiva austro-russa del 1799, altre confluirono, dopo la seconda campagna d’Italia, nel Regno Italico, che sarebbe durato fino al 1814. Tuttavia, esse rappresentano la prima espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono il nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni che la bandiera venne avvertita non più come segno dinastico o militare, ma come simbolo del popolo, delle libertà conquistate e, dunque, della nazione stessa.
Allo stemma dinastico fu aggiunta una bordatura di azzurro, per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo.
– Repubbliche Napoleoniche (Fino al 1814)



Repubblica Cisalpina 1797



– Tricolori Pre-Unitari statali e dei motti indipendentisti (fra il 1815 e il 1861)









– Repubblica Italiana (dal 1946 a oggi)






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