Yulia Tymoshenko condannata anche in Cassazione — Lombardi nel Mondo

Yulia Tymoshenko condannata anche in Cassazione

La Leader dell’Opposizione Democratica ucraina vede confermata la condanna a sette anni di carcere per la firma di accordi energetici ritenuti sconvenienti per le casse dello Stato. La guida della Rivoluzione Arancione esclusa in definitiva anche dalle liste elettorali per le Elezioni Parlamentari

Condannata al carcere in definitiva, esclusa dalle liste elettorali
senza più possibilità di appello. Nella giornata di mercoledì, 29
Agosto, la Leader dell’Opposizione Democratica ucraina, Yulia
Tymoshenko, e stata ritenuta definitivamente colpevole per la firma di
accordi energetici nel Gennaio 2009 ritenuti svantaggiosi per le casse
dello Stato: un gesto che costringe l’ex-Primo Ministro a sette anni
di reclusione in isolamento, più tre di interdizione dalla vita
politica.

La decisione e stata presa dalla Corte di Cassazione, che ha mantenuto
invariata la sentenza pronunciata in Primo Grado l’11 Ottobre 2011, e
confermata in Appello il 24 Dicembre, nonostante gli Avvocati
difensori della Tymoshenko abbiano presentato svariate documentazioni
a sostegno dell’innocenza dell’imputata.

In particolare, la Difesa ha sottolineato come la Leader
dell’Opposizione Democratica sia stata impossibilitata a prepararsi al
processo a causa della detenzione in carcere preventiva che la Corte
ha sentenziato all’imputata il 5 Agosto 2011. Allora, a processo
appena iniziato, la Tymoshenko e stata ritenuta soggetto
potenzialmente pericoloso per il prosieguo del procedimento.

Inoltre, gli Avvocati difensori hanno posto l’accento sul fatto che il
90% dei testimoni citati a giudizio durante il primo grado hanno
scagionato l’ex-Ministro, ed hanno riconosciuto la sua totale
innocenza: la firma degli accordi energetici e stata una scelta
urgente che la Tymoshenko, da Capo del Governo, ha dovuto prendere in
una situazione di emergenza nazionale per ripristinare il transito di
gas verso l’Ucraina e l’Europa, che la Russia aveva tagliato per
destabilizzare la coalizione arancione filo-europea al potere al tempo
a Kyiv.

Completato l’intero iter processuale, la Tymoshenko ha ora la
possibilità di ricorrere alla Corte Europea dei Diritti Umani. Secondo
quanto dichiarato dal braccio destro della Leader dell’Opposizione
Democratica Unita, Oleksandr Turchynov, il Tribunale di Strasburgo
riuscirà a rendere giustizia alla Tymoshenko.

L’Avvocato dell’ex-Primo Ministro, Serhiy Vlasenko, ha confermato
l’intenzione di ricorrere in Europa, d si e detto convinto del fatto
che la sua assistita riceverà in Europa come minimo una lauta
compensazione per i danni morali.

A poche ore dalla sentenza della Cassazione, la Commissione Elettorale
Centrale ha confermato l’esclusione della Tymoshenko dalle liste
dell’Opposizione Democratica Unita in vista delle prossime Elezioni
Parlamentari.

Oltre all’ex-Primo Ministro, fuori dalla consultazione e rimasto anche
Yuri Lutsenko: ex-Ministro degli Interni dei governi filo-occidentali
che assieme alla Lady di Ferro ucraina ha guidato nel 2004 il processo
democratico in Ucraina passato alla storia come Rivoluzione Arancione.

Kyiv sempre più lontana dall’UE

Pronte sono state le proteste da parte della Comunità Internazionale.
La Commissione Europea ha espresso preoccupazione per la sentenza
della Cassazione e la decisione della Commissione Elettorale Centrale:
passi che allontanano l’Ucraina dal gruppo dei Paesi rispettosi dei
principi della democrazia e dei diritti umani.

Il Consiglio d’Europa ha invece espresso la volontà di dedicare una
seduta straordinaria alla questione ucraina. Inoltre, esso ha invitato
il Presidente, Viktor Yanukovych, a dare un segnale concreto in favore
del rispetto delle regole democratiche che possa smentire le accuse a
lui mosse dall’Opposizione Unita, e dall’opinione pubblica
internazionale, di instaurazione sulle Rive del Dnipro di un regime
dittatoriale che reprime il dissenso e la stampa libera.

Degna di nota e la reazione del Ministero per gli Affari Europei della
Gran Bretagna, che per primo ha denunciato la condanna in cassazione
della Tymoshenko. Con una nota, il Ministro David Lidington ha
evidenziato come tutte le tappe del processo siano state
contrassegnate da irregolarità diffuse, e come l’Ucraina sia oggi ben
lontana dal rispetto dei parametri necessari per il completamento del
processo di avvicinamento ed integrazione nell’Europa unita.

Lecito ricordare che proprio a causa della condanna in primo grado
della Leader dell’Opposizione Democratica ucraina, l’Unione Europea ha
congelato la firma dell’Accordo di Associazione: un documento che
avrebbe concesso all’Ucraina lo status di partner privilegiato UE, ed
avrebbe comportato l’immediato varo di una Zona di Libero Scambio tra
Kyiv e Bruxelles.

Matteo Cazzulani

Matteo Cazzulani
Freelance Journalist
m.cazzulani@gazeta.pl
http://matteocazzulani.wordpress.com
http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

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