Prime impressioni dell’università a Melbourne — Lombardi nel Mondo

Prime impressioni dell’università a Melbourne

Dario Federici è appena arrivato a Melbourne per studiare un Master. Ha gentilmente accettato di pubblicare una sua e-mail che ha mandato ad amici per tenerli aggiornati sulle novità dall’Australia.

“Buone nuove dal fronte, ho appena passato il primo esame di

architetture informatiche con una high distinction 57/60.

 

Da bravo italiano sto facendo amicizia con tutti soprattutto con i

cinesi visto che qui sbucano ovunque come funghi. L’altro giorno ero in

fila davanti ad uno sportello dell’università. Nella coda c’erano tre

ragazzi australiani in infradito pantaloncini e canottiera poi c’erano

dei ragazzi cinesi in jeans, felpa scarpe da tennis e borsa a tracolla

indovinate come ero vestito io? Jeans, felpa, scarpe da tennis e borsa

a tracolla… sto diventando cinese…

 

Domenica mattina il cielo era coperto, ho deciso quindi di andare in

laboratorio a finire un po’ di lavori. Intanto che ero lì da solo mi

sono detto: ”altro che cinesi solo un bergamasco può andare a lavorare

la domenica mattina” dopo pochi minuti arriva il mio amico Quien Feng

non potete immaginare le chiacchierate che ci facciamo. Gli ho promesso

che questa settimana gli faccio assaggiare gli gnocchi fatti in casa al

ragu di canguro.

 

Quando conosci bene i cinesi scopri che assomigliano molto ai

napoletani sia nel bene che nel male.

 

Melbourne è una città piena di contrasti, la sensazione che provo a

stare qui è come quella che provo quando sono in campeggio, la gente

spesso va in giro scalza e fanno barbeque ovunque. Nel mezzo del

campeggio ci hanno piazzato l’università che è una specie di astronave

direttamente dal 2350. I metodi di apprendimento sono favolosi. Non

potete immaginare la quantità di cose che si imparano e la qualità dell’

insegnamento è eccezionale.

 

Come fa l’Australia ad avere delle università di IT così buone? Il

corpo docente qui è composto normalmente da stranieri. Il mio

professore di strategie IT è Arabo dell’Arabia Saudita, la

professoressa di architetture informatiche è un’ebrea tedesca, la

professoressa di Java avanzato è scozzese e così via.

 

Il concetto è che in un mondo globalizzato in cui la gente si muove

devi cercare di attrarre il meglio del mondo se vuoi riuscire a

crescere. Non puoi pensare di attrarre solo stuccatori e piastrellisti

per poi lamentarti se sono ignoranti e fanno fatica ad integrarsi. Ma i

professori universitari italiani sono disposti a lasciare spazio a

quelli marocchini o cinesi magari più bravi di loro?

 

Qualche giorno fa in treno sento una musica familiare, dopo un attimo

capisco, erano i Dream Theatre (Heavy Metal per intenditori) chi poteva

ascoltare una musica così fine? La risposta è: una ragazza araba

velata. La cosa mi ha in qualche modo scioccato, ma poi ho capito che

qui è perfettamente normale.

 

 

http://www.italiansinfuga.com/2011/04/05/prime-impressioni-

delluniversita-a-melbourne/?awt_l=56q6U&awt_m=1bPDWfAYNPH3bG

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