VALTROMPIA VALLE DELLE MINIERE E DEL FERRO

Parco Minerario Valtrompia
Parco Minerario Valtrompia – Museo
Museo dei Magli . Sarezzo

 

Terra di metalli, ferro, armi e operosità, la Valtrompia, stretta e allungata a nord della città, ha, in fondo due anime, una grigia, di cui si è detto, un’altra verde, meno conosciuta, luogo di libertà e di tranquillità, in cui l’escursionista cerca un’oasi dal caos urbano, con una natura aspra, ricca e incontaminata, dominata dal Monte Maniva.

Il paesaggio non è bucolico, soprattutto nella bassa valle, ma testimonia un’attività di estrazione mineraria, che, per secoli, ha scavato materie prime nelle viscere della terra, oggi trasformato in Parco Minerario.

Gli antichi romani qui venivano a cercare il ferro per armare le loro legioni e conquistare il mondo.

In tempi più recenti si sono scoperti notevoli giacimenti di fluorite: una storia leggendaria fatta di fatica e coraggio, di drammi umani e solidarietà fra famiglie, che ora è racchiusa nel Parco Minerario.

L’ideale itinerario, compreso nel Sistema Museale della Valtrompia, parte dalla Miniera S. Aloisio Tassara, bell’esempio di archeologia industriale di Collio, in cui, strutture di superficie propongono un percorso museale finalizzato a rendere leggibile la sequenza delle diverse fasi di trattamento del minerale estratto.

Nello stesso tempo si offre al visitatore la possibilità di visitare in modo originale questi spazi, attraverso passaggi aerei, cavi e passerelle, mentre le gallerie della stessa miniera rendono possibile un lungo trekking minerario.

L’itinerario, in trenino, conduce poi all’interno della Miniera Marzoli a Pezzaze, che, oltre alla miniera di siderite, comprende un suggestivo percorso sotterraneo.

Il complesso museale si caratterizza per uno spazio espositivo sul Mondo dei minatori e sull’Arte del ferro e per alcuni laboratori sulla vita dei minatori e sulle proprietà dei minerali.

Il percorso valtrumplino prosegue presso la Miniera Stese, con la visita dell’antichissimo Forno Fusorio di Tavernole sul Mella (XV sec.), mappa fondamentale dell’itinerario.

Il museo rappresenta una testimonianza, per certi versi unica in Italia, dell’attività fusoria condotta sino all’inizio del Novecento, secondo procedimenti che, per quanto ammodernati, facevano ricorso ancora al carbone di legna.

Si procede, poi, a Sarezzo, dove è d’obbligo la visita del Museo dei Magli di Sarezzo, in cui si completava la produzione di ghisa e ferro e dei manufatti con essi realizzati.

Sono visibili la fucina museo con gli attrezzi di lavoro, la fucina ludoteca, in cui sono ricostruiti il ciclo del ferro e le sonorità dell’ambiente di lavoro, attraverso istallazioni multimediali interattive e le ruote idrauliche che animavano i pesanti magli.

Nella storia millenaria della metallurgia valtrumplina spicca la tradizione armiera di Gardone Val Trompia, comunità le cui vicende sono fortemente legate a questa consuetudine lavorativa.

Dalla valle partivano, cinque secoli fa, le armature per Carlo V, i pugnali per Francesco I, gli archibugi per tutti gli eserciti d’Europa.

Le armi realizzate nelle fucine gardonesi, documentate dal XV secolo, motivano il privilegio concesso dalla Repubblica di Venezia alla Valle Trompia, poiché funzionali a un’economia di guerra che caratterizzò le sorti della Serenissima.

La produzione gardonese ebbe un ulteriore incremento a seguito della visita del viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais, quando a Brescia fu aperto il Regio Arsenale Militare, con distaccamento nel centro triumplino.

Nell’Ottocento l’Arsenale fu uno stabilimento di rilevanza nazionale, molto produttivo nei periodi di guerra.

La tradizione di Gardone Valtrompia nelle armi, risorsa fondamentale per l’economia della valle, è tuttora viva e apprezzata dal mercato internazionale, da collezionisti ed appassionati ed è indissolubilmente legata alla Fabbrica Beretta.

Il patrimonio artistico della valle, poi, vanta notevoli esempi di arte sacra, come la chiesa di San Filastrio a Tavernole sul Mella, la chiesa di San Rocco a Collio e il complesso di Santa Maria degli Angeli a Gardone Val Trompia, di origine quattrocentesca con affreschi.

Splendida è la Pieve della Mitria a Nave, importante struttura sorta tra i sec. VII e IX.

La parrocchiale di Marmentino conserva, altresì due tele del Moretto e a Concesio, il paese natale di Papa Paolo VI, da non perdere è la Collezione Paolo VI Arte e Cultura Contemporanea, che raccoglie opere del ‘900 donate al Pontefice nel periodo del suo pontificato.

Non lontano da Concesio è da visitare sulla collina di San Vigilio, il Santuario della Madonna della Stella celebrata in una pala d’altare dipinta dal Romanino.

Infine, a proposito della gastronomia e dei prodotti tipici, possiamo ricordare che qui si producono formaggi sia a pasta dura, come il Nostrano della Valtrompia Dop, sia a pasta molle come la formaggella di Collio, ed anche il burro delle malghe.

Ma la Valle del ferro e delle Miniere nasconde anche altre bontà della tavola: nella Valle del Garza troviamo marroni e castagne che le donne della zona trasformano in minestrepatuna (castagnaccio), e ripieni per l’anatra o per il tacchino.

I piatti della tradizione semplici e gustosi annoverano: gli gnocchetti panna e funghi porcini, i ravioli con nostrano valtrompia e noci, i casoncelli nostrani al burro versato, le tagliatelle ai funghi porcini, i pizzoccheri con il “nostrano” valtrompia”, il risotto con formagella val trompia dop, i maltagliati e le tagliatelle con salmì di capriolo e lospiedo. Il tutto innaffiato dai generosi rossi della vicina Franciacorta.

Terra dura la Valtrompia, quindi, ma generosa, ricca di laboriosità e tradizioni millenarie.

 

Museo Minerario Valtrompia – Vagoni
Forno Fusorio

di Massimo Mattoni

Da “La valorizzazione del Territorio Lombardo”  –  itinerari storici, culturali, enogastronomici e di costume.

3°  Puntata

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