Presentati i risultati di “Welcome Talent”. Il Comune di Milano lancia le prime iniziative — Lombardi nel Mondo

Presentati i risultati di “Welcome Talent”. Il Comune di Milano lancia le prime iniziative

Uno sportello unico aperto per i “rientrati” e un bando di 400mila euro per idee innovative di italiani che tornano dall’estero per realizzarle nel paese di origine: il Comune di Milano, sulla base del sondaggio online ‘Welcome Talent’ (realizzato in collaborazione conl’associazione Italients), ha annunciato le prime iniziative per i talenti di rientro.

Il sondaggio è stato presentato mercoledì 24 aprile all’Urban Center: interrogando oltre 1300 italiani all’estero e 200 rientrati, laricerca e’ stata effettuata per capire “cosa trovano i giovani lontano e cosa manca in Italia”.

Oltre alle due iniziative gia’ annunciate dal Comune -prendendo spunto dalle problematiche segnalate dai giovani- emergono anche la mancanza di assistenza alle nuove imprese e gli affitti troppo alti, soprattutto in città. Il 70%, inoltre, tornerebbe in Italia se ci fossero posti negli asili nido riservati, ma un provvedimento del genere, come ha spiegato Alessandro Rosina, presidente di Italentss, “genera perplessità: visto come privilegio, richiama una idea di Italia che chi e’ andato all’estero rifiuta”.

Tra le prime ragioni di espatrio, infatti, nel sondaggio figura la mancanza di meritocrazia (80%) seguita dalla voglia di poter fare meglio il proprio lavoro (70%) remunerati anche meglio (60%). Interpellati anche sulle difficoltà per chi torna in Italia dopo una esperienza all’estero, i giovani sottolineano ancora quel lato “poco trasparente” e “pieno di privilegi” dell’Italia che non condividono: 85% lamenta carriere lente e poco trasparenti, quasi il 70% freni
culturali e basse remunerazioni. Soprattutto per chi è tornato, inoltre, forse più consapevoli della realtà italiana che si trova tornando, l’Italia “non e’ un Paese per i giovani talenti”, a causa di un eccesso di burocrazia (60%) e per la mancanza di incentivi alle imprese ( 56%), senza contare le imposte troppo elevate (53%).

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