Yanukovych come Putin: giornalisti aggrediti durante un evento pubblico — Lombardi nel Mondo

Yanukovych come Putin: giornalisti aggrediti durante un evento pubblico

L’episodio, che ha coinvolto tra gli altri la Direttrice dell’Ukrayinska Pravda, Olena Prytula, ha avuto luogo nel corso del discorso di apertura del Congresso Mondiale della Carta Stampata. Gli organizzatori paragonano il Presidente ucraino al suo collega russo, Vladimir Putin

In Italia esiste un detto che ben descrive quanto avvenuto in Ucraina
nella giornata di lunedì, 3 Settembre, durante il 64esimo Congresso
Mondiale della Carta Stampata di Kyiv: predicare bene, razzolare male.

Durante il discorso di apertura dell’evento, il Presidente ucraino,
Viktor Yanukovych, ha sostenuto che l’Ucraina è un Paese democratico,
dove la stampa gode di assoluta libertà, e dove le denunce di
controllo dei principali media da parte dell’Amministrazione
Presidenziale – sollevate a più riprese da giornalisti nazionali e
confermate dagli studi delle più prestigiose organizzazioni
internazionali indipendenti – non sono che il frutto di menzogne e
stereotipi dovuti alla mancanza di un’informazione corretta ed
adeguata.

Ad accompagnare il discorso di Yanukovych è stata una protesta
pacifica del movimento per la libertà di stampa Stop Tsenzuri, che,
silenziosamente, ha issato dei cartelli con scritte in protesta della
mancata libertà dei media nel Paese non appena Yanukovych ha preso la
parola.

Pronto è stato l’intervento del servizio di sicurezza del Presidente,
che ha prima circondato i manifestanti e, senza esitare, è poi passato
all’azione costringendo con la forza i giornalisti ad interrompere la
dimostrazione di dissenso.

Ad avere la peggio è stata la Direttrice dell’autorevole Ukrayinska
Pravda, Olena Prytula, letteralmente messa al tappeto da una mossa di
un agente del servizio di sicurezza presidenziale, più adatta ad un
ring che ad al Paese democratico dipinto, nel contempo, dalle parole
di Yanukovych.

La battaglia tra il Presidente e gli esponenti del movimento contro la
censura non si è limitata all’aggressione fisica. Prima dell’evento, i
giornalisti sono stati ostacolati a prendere posto nell’auditorium
dove era in programma il discorso di Yanukovych.

Come dichiarato dal noto colorista dell’Ukrayinska Pravda, Mustafa
Nayem, da tre ore prima dell’evento i telefoni dei corrispondenti sono
stati monitorati ed intercettati dagli agenti dei Servizi Segreti.

Pronta è stata la condanna degli organizzatori, che hanno fortemente
criticato il comportamento del Presidente ucraino paragonando
l’Amministrazione di Yanukovych alla Russia di Putin: dove i
giornalisti sono vittime di ripetute violenze e pressioni da parte
delle Autorità del Cremlino.

“Siamo stati testimoni di una simile protesta nel 2006, quando il
Congresso è stato organizzato a Mosca – ha dichiarato, con una nota,
il Responsabile dell’Organizzazione, Larry Kilman – Durante il
discorso del Presidente Putin ha avuto luogo una simile manifestazione
dei giornalisti. Esprimiamo il nostro completo sostegno alla Stampa
ucraina”.

La Tymoshenko si appella a Komorowski ed invita il popolo ad una nuova
Rivoluzione Arancione

Pronta è stata la reazione anche dell’Opposizione Democratica ucraina,
decimata dagli arresti politici ordinati da Yanukovych, ma non ancora
del tutto sconfitta.

Dal carcere – in cui è costretta a scontare una condanna per sette
anni di detenzione – la Leader del dissenso arancione, Yulia
Tymoshenko, ha inviato un appello al popolo ucraino affinché le
prossime Elezioni Parlamentari siano l’occasione per realizzare una
nuova Rivoluzione pacifica, simile a quella colorata organizzata nel
2004 per reagire ai brogli perpetrati dallo staff elettorale di
Yanukovych.

Inoltre, l’ex-Primo Ministro si è appellata alle Cancellerie europee,
in particolare al Presidente polacco, Bronislaw Komorowski – che ha
apprezzato per avere sostenuto di continuo la causa ucraina in sede
continentale – affinché il processo di integrazione dell’Ucraina
nell’UE non sia congelato definitivamente, nonostante il Presidente
Yanukovych non rispetti i principi della democrazia necessari per la
firma dell’Accordo di Associazione tra Bruxelles e Kyiv.

Matteo Cazzulani

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