Chavez nazionalizza imprese di Italo-Venezuelani — Lombardi nel Mondo

Chavez nazionalizza imprese di Italo-Venezuelani

La politica del presidente venezuelano Chavez continua ad essere portata all’attenzione del Governo italiano. Il nostro governo ha dato indicazioni alla rete diplomatico-consolari al fine di tutelare gli italiani e i loro beni?

Roma:  La politica del presidente venezuelano Chavez continua ad essere portata all’attenzione del Governo italiano.

 

 

Dopo l’interrogazione della senatrice Poli Bortone (Pdl), anche Marco Zacchera, presidente del Comitato sugli italiani all’estero della Camera ha presentato un’interrogazione al Ministro degli Esteri, Franco Frattini, per denunciare la politica degli espropri e della nazionalizzazione di imprese di connazionali e per sapere se il nostro governo abbia dato indicazioni alla rete diplomatico-consolari al fine di tutelare gli italiani e i loro beni.

 

“In Venezuela – scrive Zacchera in premessa – il presidente Chávez, oltre che sul piano delle libertà personali e del pluralismo informativo, sta proseguendo in una serie di gravi limitazioni delle libertà economiche e negli ultimi tempi ha proceduto alla nazionalizzazione di numerosissime imprese, in diversi settori, molte delle quali di proprietà di cittadini italiani, italo-venezuelani o venezuelani di discendenza italiana; vivissima è conseguentemente la preoccupazione nelle nostre comunità dove numerose famiglie italiane si sono ritrovate in improvvise gravi difficoltà economiche, hanno perso i loro beni – spesso frutto di una vita di lavoro – e non hanno alcuna prospettiva di ritornarne legalmente in possesso”.

 

“Gli indennizzi previsti – rileva il deputato – sono del tutto aleatori e irreali rispetto all’effettivo valore delle proprietà sequestrate e quindi chi perde la propria azienda non ha mezzi di sostentamento certi né può recuperare i propri risparmi e lasciare il paese; il basso livello dei prezzi del petrolio ha acuito la crisi del regime di Chávez che in ogni modo interviene per ridurre l’agibilità politica dell’opposizione e la sua possibilità di operare in quelle città o regioni dove pure l’opposizione politica – anche recentemente – ha conquistato la maggioranza dei voti nonostante il forte sospetto di frodi elettorali e mentre non si contano le quotidiane denunce, anche a livello internazionale, per la sempre più cruenta repressione delle libertà individuali tanto da apparire evidente come il Venezuela si stia purtroppo avviando su di un percorso sempre più autoritario e violento; le condizioni generali di vita del popolo venezuelano sono in rapido deterioramento e che la violenza e la delinquenza è a livelli inimmaginabili, nel numero di diverse centinaia di omicidi ogni settimana”.

 

Zacchera, quindi, ha chiesto a Frattini “quali informazioni abbia raccolto il nostro Governo sulla situazione in Venezuela e sulla prevedibile evoluzione del regime chavista; quali iniziative abbia concretamente attuato il Governo italiano nei confronti di quello venezuelano davanti alla recente serie di nazionalizzazioni messa in atto da Chávez ai danni di numerosi esponenti della nostra comunità e in particolare se siano stati avviati passi di protesta a livello bilaterale, e in questo caso con quali risultati; se siano state date istruzioni al nostro ambasciatore a Caracas al fine di tutelare l’integrità personale e dei beni dei cittadini italiani” e, infine, “se siano state prese posizioni – e in questo caso quali siano state e a che risultati abbiano portato – a livello internazionale sia in campo europeo che dell’ONU poiché si ritiene che la crisi venezuelana abbia ormai assunto caratteristiche di estrema gravità e che impongono interventi determinati e senza indugio a tutela della democrazia”.

Fonte: (aise)

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